Non servivano tutte le manifestazioni di questi giorni per ricordarmi di te caro Davide. Per tanti motivi ovvi (e per alcuni meno) la tua vicenda e la tua scomparsa hanno lasciato un grande segno dentro ed è "SEMPRE LI' LI' NEL MEZZO" a farsi sentire. Ieri, scrivendo le mie solite bischerate sulla partita della nostra Viola, arrivati al tuo minuto ed al tributo che ti hanno riservato a Bergamo ho scritto che "non c'era altro da commentare". E non è stato solo Bergamo a tributarti quel giusto e commosso saluto. Ogni campo d'Italia. Ed io continuo ad aggiungere, che non c'è altro....da aggiungere. Un anno fa, al ritorno da Piazza Santa Croce ho provato a scrivere qualcosa. Quel post l'ho intitolato "in silenzio" e se ci pensi bene è un controsenso, dire di non aver parole ed invece provare a scriverle. Un controsenso come quella maledetta domenica mattina di un anno fa. Come quel vuoto innaturale nei giorni successivi. Come quel nodo alla gola quella mattina, in una piazza piena ed in lacrime per salutarti per l'ultima volta.
Come allora sono fermo ed in silenzio, oggi davanti ai video che in questi giorni ti omaggiano in ogni modo. Un "silenzio fermo" interrotto, come un anno fa, solo dagli occhiali scuri e da fazzoletti ad asciugarmi la congiuntivite di troppo. Chi le parole giuste è riuscito a trovarle dice "...difficile riprendersi. Puoi aver visto tanto o tantissimo sulla strada dei tuoi viaggi, ma questa storia resta un pugno violento all'altezza dello stomaco...".
E' Benedetto Ferrara a cui lascio il perfetto saluto e le giuste parole.
Qua, come puoi vedere, il segno che hai lasciato è indelebile, oggi come un anno fa e come allora ti saluto senza aggiungere altro. Ciao Davide. Fai buon viaggio.
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