venerdì 26 ottobre 2012

Sentenze e tuttologi

Kiave di lettura n° 2

Quando lunedì è uscita la notizia della sentenza della condanna dei componenti i membri della Commissione Grandi Rischi in merito al terremoto in Abruzzo il mio primo pensiero immediato ed automatico è andato ai cittadini di L'Aquila.
Quelli che ho avuto l'onore di conoscere, quelli che ho visto nei nostri giorni di meeting e quelli che ho imparato a conoscere leggendo ed ascoltando le loro storie. Ho pensato a loro ed alle loro vicende che da quell'aprile ogni volta che riaffiorano mi emozionano alla stessa maniera. 
Quando ancora i brividi erano belli alti sono cominciate ad arrivare le prime dichiarazioni di commento alla sentenza. "ALCUNI SPUTANO TUTTE LE LORO SENTENZE SENZA NEMMENO AVERLE MASTICATE" dice il Poeta ed anche in questo caso ovviamente non ci siamo fatti mancare niente. Lunedì è stato il caso della sentenza "inqualificabile" come l'hanno definita in molti. Partendo dalle reazioni del tipo "anche troppo poco, niente ci ridarà quello che abbiamo perso" che hanno fatto capolino sulla scena da parte soprattutto di alcuni aquilani a cui il ricordo sarà esploso all'ennesima potenza rispetto a quello che è potuto accadere a me per arrivare a quelle della demonizzazione della sentenza in quanto "contro la scienza" e paragonabile "ai processi contro Galileo".
Come sempre in Italia, il giorno dopo o anche solo qualche ora dopo un evento tutti diventano esperti da sempre di quell'argomento; ma se per i primi, colpiti nel profondo e nel personale la motivazione forse non è giustificabile ma comprensibile, per gli esperti lanciati in feroci critiche contro la sentenza non riesco a trovare grandi spiegazioni.
Vi domanderete su che basi lo hanno fatto, beh bella domanda, la risposta è: "a saperlo!". Le motivazioni della sentenza infatti non sono ancora uscite e quindi solo chi ha seguito da vicino il processo in ogni sua parte può davvero sapere di cosa si è dibattuto e su cosa la sentenza ha poggiato le sue fondamenta. Possibile che tutti quelli che hanno attaccato questa sentenza siano in questa posizione? Io credo proprio di no.
Per sgombrare ogni dubbio ed evitare di fare il loro stesso "errore" chiarisco subito che non ho le competenze per giudicare la validità o meno di questa sentenza. Credo però che per definirla "folle" "imbarazzante" "illogica" e un "oltraggio alla scienza" servano dei fatti e delle motivazioni. Le uniche motivazioni che ho sentito in quasi tutte le versioni di accusa sono "non possono esser condannati gli scienziati per non aver previsto un terremoto che non può essere previsto" e non sono deboli, di più.
Perchè le accuse dei pm ed il processo si basava su altro, come cerca di riassumere questo articolo del Fatto Quotidiano. Si basava sulla riunione della commissione pochi giorni primi di quel 6 aprile e quello che è emerso dalla stessa. Sulla reale o meno volontà di far tranquillizzare gli animi con parate di scienziati come detto dal (dis)Guido nazionale prima della riunione ai suoi collaboratori e dopo il terremoto al sottosegretario della Presidenza del Consiglio. Sulla comunicazione delle risultanze della riunione ai cittadini ("potete stare tranquilli e bere un Montepulciano") e la casualità delle verbalizzazioni postume ed approssimative della riunione stessa.
Perchè se è verissimo che i terremoti non si possono prevedere è anche vero che un conto è dire questo ed un conto è dire "non ci sono rischi, dormite tranquilli" facendo rientrare nelle case persone che per lo sciame sismico dei giorni precedenti in casa non ci volevano più dormire.
Due cose diverse, tragicamente diverse.
Credo quindi che ci vorrebbero più informazioni per criticare o elogiare il giudizio del processo. In assenza di esse bisognerebbe forse rispettare le sentenze ed aspettare di leggere le motivazioni prima di urlare ai quattro venti che la scienza è in pericolo e la santa inquisizione sta bussando alle nostre porte.
Come spesso accade in questi casi, le parole più sagge le ha tirate fuori chi invece avrebbe potuto lasciarsi andare ad isterismi o eccessi vista la tragedia presente nel suo cuore e nella sua vita. Un giornalista aquilano che alle 3.32 di quel maledetto 6 aprile ha visto volare verso il cielo i suoi angeli.
Ecco, da queste persone bisognerebbe prendere esempio cercando di capire, tralasciando cosiddette personalità ed istituzioni travestite da oracoli ed autocelebrati tuttologi (per dirla cit. Travaglio come "Schifani, altro insigne sismologo....o il vulcanologo Casini" ).
E' un articolo che colpisce e che mette addosso anche molti brividi e commozione, ma credo sia giusto leggerlo tutto e fare il paragone con chi invece non ha perso un minuto per partire con i commenti.

2 commenti:

  1. Mi aspettavo un post su un argomento diverso, la condanna di Silvio, ma devo farti i complimenti per questo. Bravo e da applausi l'articolo che ci hai suggerito di leggere. Un abbraccio virtuale a Giustino.

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  2. Grazie per i complimenti...e per il re ci sarà tempo di commentare o pensi che si ritiri davvero?!?

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