Kiave di lettura n° 65 |
Ci sono tanti argomenti per i quali battersi od alzare la voce. Argomenti che vengono proposti dalla vita quotidiana ed altri che vengono ogni tanto riportati alla luce da inchieste meritorie, spesso sul "CANALE 9" sconosciuto dai più, a volte da strumenti comunicativi più noti e diffusi. Così è accaduto domenica per la trasmissione "PresaDiretta" di Iacona che ha dedicato la puntata ai cosiddetti morti di Stato. Non c'è un motivo speciale o specifico ma su questo argomento, o su argomenti similari, mi si accende qualcosa. Vale per Stefano Cucchi, per Federico Aldrovandi, per la Diaz, per i soprusi che restano ignoti nelle manifestazioni, per le violenze di cui ogni tanto qualcuno si fa portavoce, per le ipocrisie sulle missioni di pace che sembrano argomento diverso ma alla fine hanno un comune denominatore.
Per questo ho fatto subito mio il post che ha scritto alcuni giorni fa Andrea Scanzi su FB, perchè fotografa perfettamente il mio orrore ed il mio schifo per la puntata che domenica ho visto, e per una volta non parlo del programma TV. Sono riuscito a vederlo per la quasi totalità anche se in parte in diretta ed in parte a pezzetti su youtube. La tentazione di fermare i video è stata forte, devo essere sincero, poi ha prevalso altro: la voglia di non abbassare la testa di fronte a questo schifo.
Programma curato nei particolari e realizzato da persone che onorano la parola giornalisti; chiari, completi, crudi e diretti per quelle che erano e restano vicende dure e difficili da raccontare ma che hanno l'obbligo di essere ricordate e messe sotto i riflettori per cercare di dare giustizia a chi la giustizia l'ha vista calpestata sotto gli occhi prima di essere calpestato e non in senso metaforico. Mentre lo guardavo (cercando di resistere alla rabbia che montava dentro) mi tornava in mente il senso di acido alla bocca provato durante la visione di Diaz e la sensazione sembrava la stessa. Di ingiustizia totale e di sconforto, della voglia di un paese civile che troppo spesso su questo argomento, resta una vana speranza.
Consiglio a chi non ha visto Diaz e PresaDiretta di farsi forza e guardarlo. Certe cose sono un cazzotto allo stomaco. Dure, forti, quasi lancinanti. Ma non possono essere messe sotto silenzio. MAI.
Chiudo il post con le parole di Scanzi a cui facevo riferimento prima. Il perfetto BIGNAMI del mio post e del mio stato d'animo.
Per questo ho fatto subito mio il post che ha scritto alcuni giorni fa Andrea Scanzi su FB, perchè fotografa perfettamente il mio orrore ed il mio schifo per la puntata che domenica ho visto, e per una volta non parlo del programma TV. Sono riuscito a vederlo per la quasi totalità anche se in parte in diretta ed in parte a pezzetti su youtube. La tentazione di fermare i video è stata forte, devo essere sincero, poi ha prevalso altro: la voglia di non abbassare la testa di fronte a questo schifo.
Programma curato nei particolari e realizzato da persone che onorano la parola giornalisti; chiari, completi, crudi e diretti per quelle che erano e restano vicende dure e difficili da raccontare ma che hanno l'obbligo di essere ricordate e messe sotto i riflettori per cercare di dare giustizia a chi la giustizia l'ha vista calpestata sotto gli occhi prima di essere calpestato e non in senso metaforico. Mentre lo guardavo (cercando di resistere alla rabbia che montava dentro) mi tornava in mente il senso di acido alla bocca provato durante la visione di Diaz e la sensazione sembrava la stessa. Di ingiustizia totale e di sconforto, della voglia di un paese civile che troppo spesso su questo argomento, resta una vana speranza.
Consiglio a chi non ha visto Diaz e PresaDiretta di farsi forza e guardarlo. Certe cose sono un cazzotto allo stomaco. Dure, forti, quasi lancinanti. Ma non possono essere messe sotto silenzio. MAI.
Chiudo il post con le parole di Scanzi a cui facevo riferimento prima. Il perfetto BIGNAMI del mio post e del mio stato d'animo.
Chi ha visto la puntata di Presa diretta di lunedì sera non potrà mai dimenticarla. Aldrovandi, Uva, Cucchi, Rasman, Sandri, Brunetti, Ferrulli, Scaroni, Gugliotta, Morneghini, i fratelli de Michiel. Eccetera eccetera. Chi è morto, chi è sopravvissuto. Tutti pestati a sangue. Tutte vittime di settori deviati delle forze dell'ordine. Sequenze brutali, resoconti agghiaccianti. E poi c'è la Diaz, e poi c'è Bolzaneto. E poi c'è troppo altro. Mattanze, soprusi, misteri. E un'impunità generalizzata. L'Italia ha mille storture, ma questa è quella che più mi terrorizza. Nessuna violenza è più tremenda e imperdonabile di quella che agisce per conto dello "Stato" e della "legge".
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