mercoledì 13 dicembre 2017

La bellezza del duello

Kiave di lettura n° 265
Il derby di Manchester, che domenica non è andato esattamente come speravo (vista la mia passione mai nascosta per Mou), mi ha fatto venire in mente una grave mancanza.
Infatti un po' di tempo fa ho finito di leggere un libro MOLTO interessante e gradito, la cui recensione era rimasta "nella penna".
Mi sembra quindi la settimana giusta per porre rimedio a questa mancanza e rimediare con questa Kiave di lettura.
PAOLO CONDO' - "Duellanti" - Baldini&Castoldi
Tra i regali un po' "succhiellati" per mantenere vivi attenzione e piacere c'è stato per un po' di tempo questo libro. Regalo super azzeccato (GRAZIE) sin dall'apertura del pacchetto, visto che ne avevo già sentito parlare e che ha poi confermato in pieno tutte le alte aspettative che potevo avere.
La cosa che mi lasciava ben sperare era si l'argomento, ma soprattutto la firma dell'autore, di "CHI CI PORTA FINO ALLA" magia del racconto e dell'aneddoto attraverso parole chiare e perfettamente collocate come i colori in una bella fotografia. Di Paolo Condò infatti apprezzo stile, ironia e preparazione, tre doti ben mescolate ed ugualmente presenti nei suoi interventi, articoli o interviste. Ovviamente l'argomento deve interessare ed ovviamente la passione calcistica deve essere presente nel DNA del lettore, ma poi la capacità dello scrittore va ben oltre. Come dice un po' il titolo ed un po' la copertina, il libro è basato su un rapporto contrastato alla base di una rivalità assoluta e speciale di due allenatori tra i più famosi e vincenti: Guardiola e Mourinho.
La cosa che più ho apprezzato nel libro è la totale mancanza della retorica nel descrivere il rapporto/scontro e nel non dipingere i due come la rappresentazione banalotta del confronto che spesso viene spontaneo tra il bello (Guardiola) ed il brutto (Mourinho), tra il buono (Pep) ed il cattivo (Mou), tra il calcio spettacolare (lo spagnolo) e quello pragmatico (il portoghese), tra la disponibilità (Guardiola) e l'arroganza (Mourinho).
Sono caratteristiche che emergono nel libro, ma non sono nette e battezzate. Sono elementi che un abile scrittore come Condò non descrive come già appurate ma che lascia al racconto, per poi far emergere alla fine anche altri contorni, altre sfumature, altre chiavi di lettura.
La cosa che mi ha invece sorpreso è stata la trama che il libro ha. Aneddoti e racconti su due protagonisti come questi, possono essere milioni per un giornalista così competente. Condò decide invece di prendersi uno spazio temporale relativamente breve e concentrare in questo "breve spazio" tutto il libro. Meno di venti giorni di ripetuti incontri/scontri all'interno di un "Clasico" che in loop andò in onda ben quattro volte nel 2011 (Copa del Re, Liga e doppia sfida di Champions). Di questi pochi giorni viene descritta la cronaca ma soprattutto tutto quello che alla cronaca sta dietro, accanto e vicino: la passione della sfida.
Dal modo di affrontare la sfida continua dei due "...se Mourinho riesce a sconvolgere l'imperturbabilità di Guardiola, trascinandolo in una rissa nel fango, le sue chance crescono in maniera esponenziale..." alle caratteristiche diverse degli stessi duellanti "...uno degli aspetti più significativi della dialettica di Mourinho: la certezza che in ogni discorso, conferenza stampa o intervista che sia, un nuovo limite possa venire raggiunto..." "...Guardiola non sa polemizzare, non è nella sua natura: è tanto bravo nell' incassare quanto goffo e persino ridicolo nei rari casi in cui sceglie di attaccare a freddo qualcuno...". In tutto questo Condò non dimentica di colorare il racconto e la storia con il suo stile "...chi ha subito un danno è pericoloso perchè sa di poter sopravvivere..." e le sue profonde conoscenze "...tutti vorrebbero diventare come Cristiano Ronaldo, ma in pochi hanno presente quanto lui lavori per mantenere il suo status..." "...un tempo Maradona diceva del fido Burruchaga "dargli il pallone è come metterlo in banca" per Xavi è qualcosa di simile, anzi di molto di più..." mischiate bene con la cronaca e con gli spunti che questa produce "...Mourinho l'ha definitivamente trascinato in un uno contro uno molto personale, troppo personale..." "...gli costa una fatica indicibile la gestione della guerra fuori dal campo..." senza ergersi a valutatore o calarsi nell'arena come "tifoso".
Il libro racconta di quei quasi venti giorni correndo veloce, senza soste o rallentamenti e facendo tenere un ritmo alto al lettore quasi come una partita di costante pressing e giro palla. Alla fine, come dicevo prima, non è classificato il bene ed il male, il vincitore e lo sconfitto, il modello e la sua antitesi; dall'analisi e dalla lettura del libro ognuno può rimanere affascinato dalle caratteristiche portoghesi, spagnole o da entrambe. Secondo la propria "lettura", secondo il proprio personale tifo. Ma soprattutto tutti non possono che sentire partire automatico fascino ed ammirazione vera per la penna dell'autore e per il duello:
"...una stagione nella quale ha terribilmente patito l'assenza del suo nemico preferito....perchè in definitiva è questo il vero tesoro, la vera ricchezza che trasforma vite e carriere: un oppositore - che sia nemico, rivale o avversario in fondo non importa - che ti costringa a dare il meglio, pena la sconfitta.."
BIGNAMI: si sarà certamente capito, "Duellanti" per me vale cinque stelle su cinque di valutazione ed un consiglio davvero spassionato: leggetelo.

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