Kiave di lettura n° 266 |
Quando mi capita di avere un po' la penna "scarica" mi viene abbastanza spontaneo ricercare e rileggere cose scritte un po' di tempo fa. Ed allora "spulcio" vecchi blocchetti, idee scritte in mesi/anni passati e post datati di questo blog, per tenere "VIVO ABBASTANZA" quell'inchiostro che in quella penna sembra essere poco intenso e non troppo fluente.
Tra le cose rilette con soddisfazione ci sono dei post scritti nell'ambito di un appuntamento fisso di ogni giovedì di qualche anno fa: il "Writing Tuesday".
Ne ho trovati alcuni che mi sono davvero piaciuti, ma soprattutto uno che mi ha fatto sorridere divertito e la cosa non fa mai male.
Ed allora per questa Kiave di lettura tiro fuori dalla naftalina di questo blog Gianni e la sua faccia tosta.
Buona (ri)lettura, sperando che strappi anche a voi quel sorriso....
SINGLE
La discoteca è come sempre molto affollata, forse ancora di più di come mi ricordavo. Sarà che era tanto che non ci mettevo piede o sarà che arrivando più tardi del solito abbiamo beccato l'ora di punta e di massima presenza. Mi guardo intorno, sperando di vedere qualche faccia nota che mi faccia sentire un pò meno sperso di come mi sento adesso ma non trovo nessuno tranne Marco che è venuto con me.
"Pienotta la situazione è?"
"Mai vista così fitta, guarda che coda per le bevute"
"Ecco...ed a me che serviva proprio quella per buttare giù la coda dell'ingresso..." dico mentre ripenso alla snervante attesa ed alla solita manfrina dei buttafuori che ti fanno penare per entrare perchè devono prima sistemare gli amici e gli amici degli amici ma che sicuramente io non conosco e quindi resto in coda.
"Vista la coda ci conviene intanto avvicinarci..."
E così andiamo verso la cassa per fare lo scontrino e ci incolonniamo dietro due belle ragazze, una delle quali con un vestito nero molto provocante, di quelli che scatenano automatici pensieri....diciamo di una luce rossa molto intensa.
"Certo ha un bel coraggio a farsi vedere di nuovo qui..." le sento dire con un tono alto quasi urlato come se volesse farsi sentire dal resto della discoteca più che dalla sua amica
Io guardo Marco come per dire "ce l'ha con te?" e lui sorride facendomi intendere che ha capito ma che non la conosce.
"E fa anche il finto tonto..." prosegue sulla stessa nota altissima aggiungendo anche uno sguardo che lascia pochi dubbi.
Allora capisco che evidentemente ce l'ha con me ed avvicinandomi le chiedo col sorriso:
"Scusa non riesco bene a "SENTIRE IN QUESTO RUMORE", dicevi a me?"
"Secondo te?"
"Beh secondo me no..."
"Gianni smettila..." dice quasi urlando, tanto che se non fosse per il fatto che so di non chiamarmi Gianni e per il fatto che oltre il vestito provocante la ragazza è tutta molto provocante le chiederei scusa scappando via.
"Guarda ci deve essere...." provo a dire sempre col sorriso.
"S M E T T I L A !" dice urlando e quasi piangendo si volta e smette di guardarmi.
"Via anche te però Gianni a venire qui" sento dire da quel bastardo di Marco che prima stava ridendo come un disperato ed ora fa il serio ed il dispiaciuto.
"No, no, ci manchi solo te" gli dico e non riesco a trattenere una risata.
"Allora, già sei indelicato da morire a venire qui con lei che soffre poi che tu debba anche fare il finto tonto proprio è intollerabile" mi dice l'amica mentre mi fulmina con uno sguardo mentre la ragazza provocante continua a darmi le spalle.
"Io mi vergogno per te" aggiunge l'amico del giaguaro che mi son portato dietro.
"Ecco, prendi esempio dal tuo amico che mi pare più sensibile" dice sempre l'amica.
"Scusalo tanto, a volte vorrei quasi non essere suo amico" dice Marco con aria da attore navigato.
"Scusate potrei dire qualcosa anche io?" dico tra il rassegnato ed il divertito.
"Te devi solo stare ZITTO! Hai capito?" mi urla la ragazza, che se non fosse totalmente pazza probabilmente avrei già invitato a ballare o a bere qualcosa.
Mentre quasi tutta quella parte di discoteca si sta interessando al nostro caso sento il mio carissimo amico dire:
"Su Gianni per favore stai zittino, non vedi che peggiori solo le cose" veramente serio, tanto che se non lo conoscessi come le mie tasche direi che davvero è in imbarazzo per me.
In quel momento vorrei esplodere in una risata totale o mandare davvero a quel paese Marco, ma mi trattengo. E come d'incanto ci guardiamo tutti e quattro negli occhi, tutti aspettano che dica qualcosa io, dopo l'ennesima sfuriata della ragazza e l'appassionata difesa di Marco. E così....
"Beh.....non so che dire. Hai ragione. Non ci sono giustificazioni per quello che ho fatto prima di stasera ed anche stasera. Quando ti ho vista, non riuscivo a trovare le parole per scusarmi, ed ho pensato che facendo lo spiritoso la situazione potesse in qualche modo alleggerirsi. Ti chiedo davvero scusa" le dico guardandola fissa negli occhi e vedendo pianopiano un briciolo della sua rabbia sciogliersi.
"Anche a lei devi chiedere scusa" mi fa Marco che ovviamente deve metterci il carico.
"Chiedo scusa anche a te" dico alla sua amica, cercando di imitare Marco nell'interpretazione.
Le due mi guardano quasi impietosite e ritirato lo scontrino per la bevuta se ne vanno senza aggiungere una parola, se non un "Ciao e grazie" per Marco che ovviamente una volta allontanate scoppia in una fragorosa risata e si becca dello "Stronzo con la S maiuscola" da me che glielo dico ridendo mentre guardo allontanarsi il bel vestito provocante che a differenza di quanto avevo pensato all'inizio mi fa fare altri pensieri del tipo "ripensandoci, non è mica così male essere SINGLE ".
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