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"Il mondo a casa mia"
The dot company edition
Trovare in libreria qualcosa scritto da Benedetto Ferrara è sempre un "bel trovare". Il suo stile, che non manca mai di mischiare ironia e romanticismo, è di quelli che non lascia indifferenti: cattura e crea atmosfere piacevoli.
Elementi che non mancano neanche in questo nuovo libro dove le trame da romanzo dei precedenti appuntamenti lasciano la scena ad una sorta di autobiografia di un portiere d'albergo. Racconti e vicende che delineano il mestiere come qualcosa di molto diverso da quanto normalmente immaginato e vissuto. "...il mio mestiere valeva più o meno come un corso all’Actors Studio..." dice il protagonista Alberto in una sorta di presentazione del suo lavoro. Seguendo questo input l'intento è quello di calare il lettore nei vari "spettacoli" in cui lo stesso Alberto riveste il ruolo di attore protagonista. L'asse portante del libro sono gli aneddoti dello stesso, ai quali ovviamente si affiancano i diversi "cast" che vicenda dopo vicenda si susseguono nelle pagine del libro e che vanno dai clienti di varia tipologia e natura ai collaboratori ugualmente dalle diverse sfaccettature. Il tutto senza mai dimenticare il giusto richiamo agli aspetti di vita con tutte le sue sfaccettature: lavoro, amore, amicizia, incontri.
E' ovvio che con una trama fatta di episodi e di vicende il vero plus sta nel modo in cui questi vengono raccontati e nel colore che viene scelto per dipingere le pagine, ed in questo Benedetto è maestro. Dalla fotografia nitida ma non eccessiva dei personaggi descritti, alla rappresentazione dei luoghi e delle situazioni in modo coinvolgente.
Come raccontato durante una delle sue presentazioni, l'idea del libro nasce da una sua cena con amici - da anni attivi nel settore - e dai loro relativi racconti di vita vissuta. Impostando il libro in un misto tra intervista, racconto e monologo riesce a declinare le pagine nel modo più interessante per il lettore, oscillando tra percorsi di vita in stile cinematografico e difficoltà/fatiche reali di lavoro, rendendo praticamente libro la cena a cui faceva riferimento.
Ovviamente non c'è la tensione e/o la curiosità da romanzo ma in ogni capitolo ci si immedesima nella vicenda raccontata e nel percorso del direttore d'albergo per provare a venirne a capo, secondo il "manuale del bravo albergatore". O del provetto studente dell'Actors Studio seguendo il paragone iniziale. Come sempre l' "ATTO DI FEDE" nei suoi confronti viene ampiamente ripagato, quindi non posso altro che consigliare acquisto e lettura di "Il mondo a casa mia" di Benedetto Ferrara.
CINQUE CITAZIONI
1 - "...fin da piccolo ho compreso che la vita ha una musica che ti si appiccica addosso. Risate, urla, sirene di polizia..."
2 - "...mentre lui parla io penso. Devo trovare una soluzione. Siamo quasi dei missionari votati alla risoluzione di problemi altrui..."
3 - "...al chiuso di una stanza hai molto, forse troppo tempo per pensieri sbagliati. Se il tuo male si chiama depressione, l'idea di un luogo anonimo, che sia lussuoso, dignitoso oppure squallido, spesso, se preso da un male interiore violento, ti aiuta a sentirti così: passeggero solitario di un viaggio che vede la sua fine..."
4 - "...quante storie mi sono passate davanti. Tenere o nevrotiche, storie comunque. E alcune di queste ti restano addosso per forza. L'imprevedibilità del sentimento puro mi ha sempre tenuto vivo e sull'attenti in segno di rispetto. Davanti all'amore altrui niente puoi fare se non sorridere con gli occhi..."
5 - "...in quel caso credo di non aver nascosto la mia emozione. Di lei non sapevo tantissime cose, ma qualcosa sì. La sua era una storia piena di fatti, di rischi, di coraggio, di grandi sogni..."
Mia personale VALUTAZIONE: **** - quattro stelle su cinque
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