Il teatro rende complici. Le sonorità diventano più "timide" e gli eccessi rock si attenuano. Non ricordo un artista che riesca a coinvolgere gli spettattori di un teatro come fa il POETA allo stesso modo in cui coinvolge in uno stadio, in un palazzetto, in un'arena o in un club. Ma non sono un giudice obiettivo. Lo dichiaro da sempre quando si tratta di Luciano, "UN COLPO ALL'ANIMA" qualunque cosa realizzi. Certo, ci sono cose che mi son piaciute di più e cose un pò meno apprezzate ma non sono mai calato sotto un....diciamo 8. Tornando al teatro, innegabilmente modifica. Rende tondi anche gli spigoli, armonizza in maniera diversa e quando si apre il sipario rosso del Verdi e il Poeta chitarra alla mano solo sul palco attacca "voglio volere" realizzi ancor di più che devi resettare i ricordi del Franchi o di San Siro. Devi scordarti salti e scatenamenti e dovresti addirittura in silenzio lasciare andare le immagini che Luciano ti disegna "all'altezza dei sogni" che puoi avere, che ti confessi o anche quelli che lasci in un angolo. "Non bisognerebbe nemmeno cantarle" mi diceva Gabry ieri sera. Ed aveva ragione perchè sarebbe stato il modo migliore per apprezzare ri-arrangiamenti e nuove sonorità. Ma come fai? Non riesco a "non cantarle" nemmeno in ufficio figuriamoci ad un concerto. E' così percorro parole e note di quella canzone troppo sottovalutata e che ha al proprio interno un pò tutto, dai propositi alle debolezze, dai sorrisi ai dubbi. La scelta del brano di apertura lascia pochi spazi a quello che puoi o non puoi immaginare. E' la copertina e non può essere diversa dal resto. Ed infatti è così. Rispetto al Verdi di qualche anno fa i pezzi sono aumentati e come ormai ripeto da diversi anni "ne fa sempre troppo pochi", ci vorrebbero 4 ore di concerto per essere vagamente sazi. Ma non si può. Ed allora inutile rincorrere la tua scaletta del cuore....meglio farsi coinvolgere da quella che suona magistralmente. Non riesco a trovare le parole adatte per descrivere il concerto....dire "bello" o "brutto" secondo me ha poco senso...mi ricordo nell'Attimo Fuggente il professore di letteratura (Robin Williams) che ripudiava l'idea di incolonnare in un asse cartesiano la bellezza della poesia...credo che nel giudicare una canzone bella o brutta si faccia la stessa attività....."ci sono canzoni che riescono ad incontrare momenti e persone con tempi e modi diversi" diceva giusto ieri Liga prima di lanciare l'inedita (nei concerti) "Un figlio di nome Elvis". La sorpresa per il pezzo mi spinge a riascoltarlo davvero ed anche quello lascia qualcosa, ma ovviamente la parte del leone la fanno altri pezzi. Quelli che dentro ti scavano di più, quelli che leghi a momenti passati o attuali, quelli che ti viene voglia di dedicare, quelli che ti fanno abbracciare il compagno immancabile di "ligabuata", quelli che mettendoti i brividi ti fanno rivedere foto, amici o scene che non c'è verso resettare. Ed a teatro come negli stadi, Luciano ci riesce. Ti porta per mano facendoti però camminare da solo, ti dipinge qualcosa che in maniera così brillante raramente riesce a notare, ti porta in un posto che tu proprio non puoi conoscere ma riconosci come familiare. I pezzi scorrono via, sembra in un lampo ed invece sono due ore e mezzo. "Un colpo all'anima" riarrangiata ti entra dentro come una bellissima novità, l'ennesimo ri-arrangiamento di "piccola stella senza cielo" merita solo applausi, "il peso della valigia" ed "atto di fede" hanno così tanto da dire che le ascolteresti per ore....e quando liga ci manda a letto con "il meglio deve ancora venire" hai la profonda certezza che alla prossima sarà diversa ma uguale. Ci metterà qualcosa di nuovo ma resterà invariata la scossa che ti arriva addosso al massimo livello che ti farà cantare ad occhi chiusi, saltare pogando, abbracciare chi sicuramente non mancherà e dire.....lucianolucianolucianoluciano.......
BIGNAMI: ennesimo concerto che sembra uno dei migliori, ennesimo mal di gola serale, ennesima lamentela perchè "quella non l'ha fatta", ennesimo luccicone su certi pezzi.....ennesimo eppure sembra il primo....GRAZIE POETA....
è vero...il Liga ci riesce..riesce sempre ad arrivare in quel posto in cui fa freddo...il posto in cui nessuno è entrato mai...dona
RispondiEliminaAh tanto per rimanere in tema: ieri è uscito il nuovo singolo di Vasco e il 29 marzo esce il nuovo album, proprio il giorno del compleanno del grande Manuel Rui Costa e guarda caso anche il mio!!!
RispondiEliminaGrande poeta, ma non mi ricordavo che Vasco cantasse queste canzoni, eppure le so tutte........
Un posto....dentro....
RispondiElimina:-)
Maso su qs polemica non mi ci trascini....mi tolgo il cappello davanti a Vasco che per me è un grande, preferisco il (mio) Poeta....ma la valutazione è soggettiva....non come tra Rui e SanGabriel dove contano fatti e risultati....
;-)
Ah scusa io credevo tu parlassi di Vasco !! Avevo frainteso.....
RispondiEliminasolo leggendolo mi è venuta la pelle d'oca e il calore al viso... se chiudevo gli occhi mi sembrava di esserci... e l'apertura con "Voglio Volere"... insomma, la perfezione. Bellissimo.
RispondiEliminaVoglio volere ha fatto subito capire che "serata" sarebbe stata....grande ed intensa!
RispondiElimina;-)