LORIANO MACCHIAVELLI; SANDRO TONI - "Sarti Antonio e l'assassino" - Mondadori
Dopo aver finito le quasi 500 pagine di Jo Nesbo mi sono trovato un pò in difficoltà con l'argomento lettura. Infatti il problema della mole del libro è stato l'opposto di quello che pensavo, finito troppo presto invece del temuto "strascicamento" del libro. Quindi mi son ritrovato a libro finito ed ancora in vacanza a chiedermi, "se "PRENDE QUOTA IL RITMO" della lettura anche con il libriccino di 180 pagine che mi son portato poi resto senza nulla da leggere".
Ed allora mi è venuta incontro una libreria di Marina di Grosseto dove ho potuto fare acquisti, la scelta è ricaduta su un nuovo giallo/noir/poliziesco ma stavolta di un autore noto, solo un pò accantonato e niente colori norvegesi ma autore col tricolore. Infatti avevo già letto alcuni libri di Macchiavelli e del suo ispettore Sarti e mi aveva fatto simpatia sin da subito per la sua orgogliosamente mostrata onestà ma anche per quel suo fiuto per niente simile ai super ispettori che non sbagliano un colpo o che riescono a trovare le soluzioni ai casi più intricati e difficili, senza nemmeno affaticarsi più di tanto.
La sua colite ed il suo coraggio in piccole quantità lo allontanano decisamente dall'immagine del superpoliziotto e le sue amicizie "colorite" e variegate ne fanno un facile bersaglio di inconvenienti e critiche del superiore "è vero come si dice" Raimondi.
Il giallo lo investe in pieno da subito, visto che il cadavere è ritrovato proprio da lui e tra l'altro in situazioni neanche troppo limpide, almeno per quelle che sono le idee del suo capo " - ero passato a farle un saluto.... - in calzini e mutande? Sarti lascia perdere.... - per questo mi ha tenuto fuori dalle indagini? Per i calzini e le mutande? ...la sua ironia non è mai stata apprezzata dal capo...". Così da esserne travolto in prima persona, l'indagine gli viene tolta e da rispettoso degli ordini se ne tiene alla larga, ma per poco visto che le casualità e le conoscenze lo portano proprio nel mezzo dell'inchiesta " - come sai che toccherà a me? .... - sono sempre tue le grane che nessuno vuole". Da scontate e con un esito ed una condanna scritta le indagini si dimostreranno per niente banali, tanto da innervosirlo non poco per la difficoltà di venirne a capo "ne ha piene le palle della sua vita di merda. Di Raimondi Cesare, ispettore capo; dell'auto Ventotto; di Felice Cantoni agente; della colite che ha ripreso a tormentarlo; del merdoso ufficio affumicato e del puzzo di vecchio che si respira".
I personaggi che lo affiancano sono amici di lungo corso (come Rosas o Felice Cantoni) ed altri che imparerà a conoscere strada facendo, dalle irruenze di Felicità alla malinconia del professore "l'imperfetto è il più crudele dei tempi, dice che tutto è finito, ma solo ieri si poteva usare ancora il presente. E in quella breve desinenza dell'imperfetto, in quelle tre stupide lettere, le cose vive annegano e finiscono nei ricordi." Bella anche l'incursione nel racconto di un incontro speciale con Guccini che nel libro interpreta se stesso nel ruolo di esperto di tarocchi e che nella realtà è co-autore con Macchiavelli di diversi gialli. La degna ciliegina su una buona torta cucinata da Macchiavelli e Toni, bentornato Sarti!
BIGNAMI: riscoperta molto piacevole che ha accompagnato degnamente il post-Nesbo nelle letture estive; magari non con quella intensità ma anche Sarti Antonio riesce a fare centro ed affascinare con questa storia, meno "scontata" del previsto e del prevedibile.
Ed allora mi è venuta incontro una libreria di Marina di Grosseto dove ho potuto fare acquisti, la scelta è ricaduta su un nuovo giallo/noir/poliziesco ma stavolta di un autore noto, solo un pò accantonato e niente colori norvegesi ma autore col tricolore. Infatti avevo già letto alcuni libri di Macchiavelli e del suo ispettore Sarti e mi aveva fatto simpatia sin da subito per la sua orgogliosamente mostrata onestà ma anche per quel suo fiuto per niente simile ai super ispettori che non sbagliano un colpo o che riescono a trovare le soluzioni ai casi più intricati e difficili, senza nemmeno affaticarsi più di tanto.
La sua colite ed il suo coraggio in piccole quantità lo allontanano decisamente dall'immagine del superpoliziotto e le sue amicizie "colorite" e variegate ne fanno un facile bersaglio di inconvenienti e critiche del superiore "è vero come si dice" Raimondi.
Il giallo lo investe in pieno da subito, visto che il cadavere è ritrovato proprio da lui e tra l'altro in situazioni neanche troppo limpide, almeno per quelle che sono le idee del suo capo " - ero passato a farle un saluto.... - in calzini e mutande? Sarti lascia perdere.... - per questo mi ha tenuto fuori dalle indagini? Per i calzini e le mutande? ...la sua ironia non è mai stata apprezzata dal capo...". Così da esserne travolto in prima persona, l'indagine gli viene tolta e da rispettoso degli ordini se ne tiene alla larga, ma per poco visto che le casualità e le conoscenze lo portano proprio nel mezzo dell'inchiesta " - come sai che toccherà a me? .... - sono sempre tue le grane che nessuno vuole". Da scontate e con un esito ed una condanna scritta le indagini si dimostreranno per niente banali, tanto da innervosirlo non poco per la difficoltà di venirne a capo "ne ha piene le palle della sua vita di merda. Di Raimondi Cesare, ispettore capo; dell'auto Ventotto; di Felice Cantoni agente; della colite che ha ripreso a tormentarlo; del merdoso ufficio affumicato e del puzzo di vecchio che si respira".
I personaggi che lo affiancano sono amici di lungo corso (come Rosas o Felice Cantoni) ed altri che imparerà a conoscere strada facendo, dalle irruenze di Felicità alla malinconia del professore "l'imperfetto è il più crudele dei tempi, dice che tutto è finito, ma solo ieri si poteva usare ancora il presente. E in quella breve desinenza dell'imperfetto, in quelle tre stupide lettere, le cose vive annegano e finiscono nei ricordi." Bella anche l'incursione nel racconto di un incontro speciale con Guccini che nel libro interpreta se stesso nel ruolo di esperto di tarocchi e che nella realtà è co-autore con Macchiavelli di diversi gialli. La degna ciliegina su una buona torta cucinata da Macchiavelli e Toni, bentornato Sarti!
BIGNAMI: riscoperta molto piacevole che ha accompagnato degnamente il post-Nesbo nelle letture estive; magari non con quella intensità ma anche Sarti Antonio riesce a fare centro ed affascinare con questa storia, meno "scontata" del previsto e del prevedibile.
Gira, gira alla fine nella "mia" Bologna dovevi finire!
RispondiEliminaHai visto? Alla fine ho ceduto....
Elimina;-)