mercoledì 19 luglio 2023

Eccezioni

Il lato acido di questo blog
Nel 1989 Paolo Borsellino ad un incontro con i ragazzi di una scuola superiore disse (tra le altre) queste parole:

"...vi sono oltre ai giudizi del giudice, esistono anche i giudizi politici, cioè le conseguenza, che da certi fatti accertati, trae o dovrebbe trarre il mondo politico. Esistono anche i giudizi disciplinari, un burocrate, un alto burocrate, che ad esempio, dell’amministrazione ha commesso dei favoritismi, potrebbe non aver commesso automaticamente, perché manca qualche elemento del reato, il reato di interesse privato in atto d’Ufficio, ma potrebbe essere sottoposto a procedimento disciplinare perché non ha agito nell’interesse della buona amministrazione. Ora l’equivoco su cui spesso si gioca è questo, si dice: quel politico era vicino al mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con l’organizzazione mafiosa, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. E no! Questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale. Può dire beh ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria, che mi consente di dire quest’uomo è mafioso. Però siccome dall’indagine sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, cioè le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, cioè i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi, che non costituivano reato, ma erano o rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo “schermo” della sentenza e detto: questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto. Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c’è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia e non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al proprio interno di tutti coloro che sono raggiunti, ovunque, da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reato...”
 
Nella giornata dell'anniversario della strage di via d'Amelio, dove morirono lo stesso Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta, era presente oggi a Palermo la presidente del Consiglio che oggi (e non solo) ha GIUSTAMENTE definito eroe Borsellino elogiandone attività, statura morale e pensiero.
Evidentemente un'omonima di quella Giorgia Meloni che insieme al suo governo, non più tardi di un mese fa, ha proclamato lutto nazionale per la morte di un personaggio dai rapporti né chiari e né chiariti suoi/delle sue aziende/dei suoi collaboratori/dei rispettivi conti correnti con le organizzazioni malavitose, nonché datore di lavoro di un improvvisato stalliere in realtà condannato per mafia ed omicidio nonché amico/socio/sodale di un condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. A proposito di "grossi sospetti" ed "apparire onesti"
Evidentemente l'esempio di Paolo Borsellino per certe persone è da seguire a giorni alterni. Per me invece ogni giorno Paolo Borsellino meriterebbe ben altro riconoscimento da ben altre figure. Ed invece gli toccano.....queste omonimie. 
Tu guarda....

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