A volte è proprio vero che in pochi cm i giudizi sullo stesso argomento possono cambiare….o comunque subire dei notevoli mutamenti…mi è successo proprio ieri….in poche pagine dello stesso giornale la mia considerazione dell’istituzione “chiesa” si è modificata notevolmente, o meglio ha avuto un giudizio totalmente diverso. Non voglio entrare in discorsi troppo elevati, non alla mia altezza, sulla correttezza o meno di “credere” o “non credere”….ognuno ha il suo proprio “io” ed ognuno ha dei riferimenti precisi….quindi rispettabili tutte le concezioni di “fede” e di volontà di appartenenza a religioni (almeno fino a quando questo non interferisca con l’altrui libertà di non credere o di credere in altro)….anche io "ho qualche cosa in cui credere" che nulla ha a che fare con la Chiesa Cattolica, ma a mio modo ed in certe cose “credo”….
Tornando ad ieri, mentre ero lì che scuotevo la testa per aver letto l’ennesima occasione persa per stare zitto di Benedetto (…)XVI circa l’utilità o meno del preservativo per sconfiggere l’AIDS (posizione per fortuna fortemente criticata anche da suore e volontari religiosi che in Africa ci lavorano e tutti i giorni hanno a che fare con questa malattia) mi sono soffermato su un articolo di Roberto Saviano che parlava di Don Peppino Diana. Ed ho smesso di scuotere la testa e mi è venuto da chiedermi “ma fanno parte tutti e due della stessa Chiesa?”.
Oggi infatti ricorre il quindicesimo anniversario del suo omicidio. Un omicidio di un prete impegnato nella lotta alla camorra che non deve essere dimenticato….come invece voleva succedesse la camorra cercando di screditarlo dopo il suo omicidio parlando di “situazioni poco chiare” sul suo conto attraverso le voci di paese e non solo (vedi lo scandaloso giornale nella foto)…..ma almeno questo obiettivo non lo hanno realizzato…..il suo ricordo non è andato perso….come dovrebbero non andare perse le sue parole, le sue attività, i suoi scritti sulla situazione della società con cui tutti i giorni si trovava a combattere…..un prete che ha saputo chiamare le cose col suo nome: ha dato ai “camorristi” di “camorristi”, ai “governanti latitanti e collusi” di “governanti latitanti e collusi, ha definito “l’omertà” come “omertà” e si è messo in prima linea per la sua terra dicendo (e scrivendo) a tutti “per amore della mia terra non tacerò”. Non tacere gli è costato la vita. Forse troppo spesso non ci accorgiamo degli eroi “moderni”….perchè come ho letto ieri nell’articolo di Saviano “definire eroe chi vive accanto a noi mette in risalto anche la nostra ignavia”. Repubblica ha riportato ieri un suo scritto che mette i brividi per “semplicità”, “chiarezza” e tragica attualità. Bisognerebbe farle circolare di più le sue idee, perché quei 40.000 che oggi erano ad onorare la sua memoria non si trovino tra un po’ di tempo ad essere delle mosche bianche….ma siano invece il naturale proseguimento della sua opera….come un passaggio di testimone in una staffetta….quel testimone che ha raccolto proprio Roberto Saviano….beh….non lasciamolo solo con quel testimone…..io STO' con lui....e STO' con DON DIANA...
Tornando ad ieri, mentre ero lì che scuotevo la testa per aver letto l’ennesima occasione persa per stare zitto di Benedetto (…)XVI circa l’utilità o meno del preservativo per sconfiggere l’AIDS (posizione per fortuna fortemente criticata anche da suore e volontari religiosi che in Africa ci lavorano e tutti i giorni hanno a che fare con questa malattia) mi sono soffermato su un articolo di Roberto Saviano che parlava di Don Peppino Diana. Ed ho smesso di scuotere la testa e mi è venuto da chiedermi “ma fanno parte tutti e due della stessa Chiesa?”.
Oggi infatti ricorre il quindicesimo anniversario del suo omicidio. Un omicidio di un prete impegnato nella lotta alla camorra che non deve essere dimenticato….come invece voleva succedesse la camorra cercando di screditarlo dopo il suo omicidio parlando di “situazioni poco chiare” sul suo conto attraverso le voci di paese e non solo (vedi lo scandaloso giornale nella foto)…..ma almeno questo obiettivo non lo hanno realizzato…..il suo ricordo non è andato perso….come dovrebbero non andare perse le sue parole, le sue attività, i suoi scritti sulla situazione della società con cui tutti i giorni si trovava a combattere…..un prete che ha saputo chiamare le cose col suo nome: ha dato ai “camorristi” di “camorristi”, ai “governanti latitanti e collusi” di “governanti latitanti e collusi, ha definito “l’omertà” come “omertà” e si è messo in prima linea per la sua terra dicendo (e scrivendo) a tutti “per amore della mia terra non tacerò”. Non tacere gli è costato la vita. Forse troppo spesso non ci accorgiamo degli eroi “moderni”….perchè come ho letto ieri nell’articolo di Saviano “definire eroe chi vive accanto a noi mette in risalto anche la nostra ignavia”. Repubblica ha riportato ieri un suo scritto che mette i brividi per “semplicità”, “chiarezza” e tragica attualità. Bisognerebbe farle circolare di più le sue idee, perché quei 40.000 che oggi erano ad onorare la sua memoria non si trovino tra un po’ di tempo ad essere delle mosche bianche….ma siano invece il naturale proseguimento della sua opera….come un passaggio di testimone in una staffetta….quel testimone che ha raccolto proprio Roberto Saviano….beh….non lasciamolo solo con quel testimone…..io STO' con lui....e STO' con DON DIANA...
Io personalmente ho una fede religiosa (è notevole l'accostamento del colore viola...alla tua parola fede..forse nemmeno inconsciamente!?;-)). Ma ciò in cui credo non è terreno...come invece lo è drammaticamente la sua istituzione Chiesa, fatta e gestita da persone..uomini fatti di inteligenza o stupidità, coraggio o codardia, generosità od egoismo. Nonostante chi fà parte di una simile istituzione dovrebbe essere solo amore per il prossimo...nella storia questo non è mai successo. Non rinnego la mia religione anche se provo dissenso ed alle volte rabbia per posizioni prese dalla Chiesa, senza nasconderlo...con rappresentanti della chiesa stessa. E' giusto però ricordare, sostenere...ed essere con quella parte di istituzione Chiesa...che fà la differenza.
RispondiEliminaClò
Concordo con te...come in tutti i campi....è una questione di uomini....e di "applicazione" personale di certe idee....
RispondiEliminaCondivido in pieno questo post..sono gli uomini a fare la differenza, in ogni campo, settore, civiltà, epoca che rappresentano...che appartengano o no alla Chiesa, uomini e donne comuni, famosi e meno famosi. Leggendo il post mi e' venuto in mente Peppino Impastato, sicuramente noto a tutti voi che passate di qua..ma se così non e' guardate "I cento passi"...con una interpretazione meraviogliosa di LO Cascio...Impastato..un uomo comune che ha fatto la differenza, ed e' stato ucciso dalla mafia. Io piango sempre con quel film..sono poi patologica!
RispondiEliminaS.
Il servizio di la7 sulla manifestazione metteva in risalto le parole di Saviano abbinate a quelle di Don Ciotti....un mix perfetto....l'uomo fà la differenza è vero non la sua appartenenza o meno all'istituzione Chiesa....
RispondiEliminaps. bello il suggerimento dei "cento passi"....
La differenza sta proprio tra uomini e UOMINI
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