LORENZO LICALZI - "Non sò" - Fazi Editore
Per chi come me non ama troppo i libri in cui come staranno le cose alla fine del libro stesso è già noto dopo poche pagine, aprire ed avere già la situazione “finale” dei protagonisti del libro è un po’ un freno alla lettura…..non che per forza ci debbano essere dei colpi di scena nel racconto o simile ma leggere già “come” staranno i compagni di viaggio del libro alla fine delle 250 pagine un po’ “lascia perplessi”….poi però la voglia di leggere prevale ed il libro “si continua”….ed in questo caso posso dire per fortuna! Il libro racconta le vicende ed il percorso di un ragazzo che passa le varie fasi della vita, facendosi più trasportare che indirizzandosi con decisione verso un obiettivo proprio ("da una vita la mia risposta preferita è non sò, esattamente come quella del classico 2% ai sondaggi")…la descrizione delle vicende e degli anni che passano è più una descrizione di come lui vive le cose e delle sue sensazioni che non il racconto di eventi e/o vicende….e si passa dalla descrizione di un teppistello che lo tormentava all’oratorio da piccolo allo YoYo di un compagno di classe alle superiori (che mi ha tanto riportato in terza b col Cioppi che faceva la bava….chi c’era sa di cosa parlo…) per poi crescere ed imbattersi in quella che sarà la persona della sua vita…..che viene riconosciuta come tale per come riesce ad abbracciarlo perché “si può non essere in sintonia e riuscire a baciarsi e fare l’amore senza disagio, ma abbracciarsi no, abbracciarsi davvero non ci si riesce perché è l’abbraccio il metro più esatto dell’intesa”…poi c’è il racconto della loro storia con il percorso “normale” di una storia, ma raccontato in modo “semplice”, pulito, con ironia ed anche il dovuto “cinismo” in certi momenti…non un racconto “rosa per forza” ma del colore che il momento richiede….
Il romanzo và, sembra quasi prendere “velocità” col passare delle pagine….anche con alcuni “colpi a sorpresa”...e con la capacità di descrivere aspetti fisici/caratteriali in maniera completa ma non “annoiante”….c’è la “foto” di una ragazza che conosce per motivi di lavoro che mi ha provocato invidia…perché riesce in una descrizione “non breve” a non essere logorroico ed a fotografare benissimo il suo aspetto e le sensazioni che suscita nel protagonista…..
A fare da filo conduttore a tutto il racconto è la musica, non “in pieno rock’n’roll” bensì più jazz e blues….ma che viene vista come un’amabile compagna di viaggio, una valvola di sfogo…quasi un’amica….perchè “è la manifestazione dell’inconciliabile, la rappresentazione di un paradosso che riesce soltanto alla musica, un accordo unico di fantasia e logica che si uniscono in uno spartito dettato dall’estro creativo e dal calcolo matematico…”
P.s. Dando ascolto a lettori “portoghesi”, che mi ripetono “tu scrivi troppo, ‘un ce la fò a leggere”, apro uno spazio che vorrei portare avanti in ogni post…sperando di far cosa gradita…
BIGNAMI: E’ un libro dove non prevale la storia ma il modo in cui viene raccontata e dove le sensazioni del protagonista prevalgono rispetto ai fatti che gli accadono. Se non cercate un giallo o una “storia avvincente” ma i racconti di stati d'animo e sensazioni ve lo consiglio.
Il romanzo và, sembra quasi prendere “velocità” col passare delle pagine….anche con alcuni “colpi a sorpresa”...e con la capacità di descrivere aspetti fisici/caratteriali in maniera completa ma non “annoiante”….c’è la “foto” di una ragazza che conosce per motivi di lavoro che mi ha provocato invidia…perché riesce in una descrizione “non breve” a non essere logorroico ed a fotografare benissimo il suo aspetto e le sensazioni che suscita nel protagonista…..
A fare da filo conduttore a tutto il racconto è la musica, non “in pieno rock’n’roll” bensì più jazz e blues….ma che viene vista come un’amabile compagna di viaggio, una valvola di sfogo…quasi un’amica….perchè “è la manifestazione dell’inconciliabile, la rappresentazione di un paradosso che riesce soltanto alla musica, un accordo unico di fantasia e logica che si uniscono in uno spartito dettato dall’estro creativo e dal calcolo matematico…”
P.s. Dando ascolto a lettori “portoghesi”, che mi ripetono “tu scrivi troppo, ‘un ce la fò a leggere”, apro uno spazio che vorrei portare avanti in ogni post…sperando di far cosa gradita…
BIGNAMI: E’ un libro dove non prevale la storia ma il modo in cui viene raccontata e dove le sensazioni del protagonista prevalgono rispetto ai fatti che gli accadono. Se non cercate un giallo o una “storia avvincente” ma i racconti di stati d'animo e sensazioni ve lo consiglio.
grazie per il riassunto...
RispondiEliminaDovere...sempre giusto aiutare le minoranze "linguistiche"....
RispondiElimina:-)