Difficile da raccontare l’ultimo libro che ho terminato. Una trama che non è una trama vera e propria se non una intricata fotografia di una vita e dei suoi lati illuminati e nascosti. La debolezza di un uomo considerato modello che esplode nel momento più drammatico della sua vita. Una vita perfetta ed esemplare agli occhi di tutti che invece nascondeva una “vena” di imperfezione importante. Una vena che esplode in un gesto sconsiderato. Una vita “perfetta” che nasconde invece un rapporto nato con il gesto più violento che si possa immaginare e che poi si nasconde dal mondo ma per essere vivo negli occhi dei protagonisti che ci incrociano lontani dagli occhi di tutti. Timoteo ed Italia, estranei dal mondo che li circonda quando sono immersi nel loro mondo. Un rapporto di cui non si può essere “partecipi” perché non descritto come un rapporto di amore ma come un rapporto prima di violenza, poi di sottomissione di una persona ad un’altra. Una donna fragile che si abbandona alla voglia di avere accanto un uomo nonostante tutto ed un uomo che cerca in una donna che lui stesso giudica “brutta” o “sgraziata” la risposta ad alcuni suoi malesseri. Ad alcune sue turbe. Che poi, quasi magicamente, trovano sfogo e quasi si trasformano in tenerezza e dolcezza. Tenerezza e dolcezza per quella donna giudicata "bruttina" che diventa però "parte integrante di lui".....la parte più interna. Tutto questo in un racconto di un padre straziato dalla paura e dall’ansia nel "GIORNO DI DOLORE" più grande che un padre può ipotizzare, quello in cui si decidono le sorti di sua figlia. Una figlia, inizialmente non voluta ma che poi diventa la sua ragione di vita. Una figlia che distesa su un lettino di ospedale circondata da medici rischia di non riaprire gli occhi e di “fuggire via”. Lì allora il padre urla “non ti muovere” con tutto il suo cuore alla figlia. Ad una figlia di cui si sente in quel momento padre indegno, perché l’ospedale, la paura e la sofferenza gli fanno riaffiorare la grande ferita di aver perduto quella donna sgraziata e brutta in maniera improvvisa tanto tempo fa. Riemerge quel suo rapporto nascosto e riemerge così prepotentemente da volerlo “raccontare” a sua figlia mentre aspetta l’esito dell’operazione più importante della sua vita. Un libro che in molti punti può sembrare “crudo”, “forte”…ma che in realtà ha solo una descrizione “viva” di momenti duri, violenti, ma anche pieni di sentimenti. Sentimenti che spesso hanno i lati oscuri della violenza o della paura ma che restano sentimenti. Leggendo il libro rivivo le immagini del film che sono molto fedeli e che hanno in Castellitto ed in Penelope Cruz due perfetti attori per i ruoli che devono rappresentare. Pensare a Penelope Cruz nella descrizione di Italia che il libro fa è lavoro “estremo”. Lei bellissima e sensualmente affascinante che si deve calare in un ruolo di una donna “bruttina” e banalmente priva di fascino. Invece la sua interpretazione sconvolge per l’esattezza del ruolo raccontato nel libro. Libro che anche conoscendo il film, lascia il segno positivo di un romanzo che resterà dentro…..esattamente come quella frase…:
“Chi ti ama c’è sempre, c’è prima di conoscerti, c’è prima di te. E spazza via le tue paure.”
BIGNAMI: sono restio a leggere libri di cui già conosco la storia per aver visto il film (e viceversa)…a maggior ragione quando il film mi piace molto…temo la delusione nella lettura del libro….sono contento di aver fatto un’eccezione perché ne è valsa davvero la pena….
... ho amato tanto il libro, mi è venuta voglia di rileggerlo...
RispondiElimina;-) contento di averti invogliato a rileggerlo...
RispondiEliminaanche io lo lessi dopo il film...ma veramente una lettura intensa e importante...
RispondiEliminaHo visto il film... notevole... mi sono sempre ripromessa un giorno di voler leggere il libro... mi hai "rinfrescato" la memoria, lo farò presto...
RispondiEliminaIntensa...notevole....dai colori forti e decisi...
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