martedì 24 agosto 2010

Delusione un pò "bruciante"...

GIUSEPPE CULICCHIA – “Brucia la città” – Mondadori

Con il buon ricordo di “Tutti giù per terra” e “Paso Doble” mi sono avventurato nella lettura di “Brucia la città” abbastanza fiducioso. Purtroppo sbagliando. Il libro parte e si snoda sulla volontà di descrivere la Torino notturna di locali e vita mondana con gli occhi di un dj impegnato in “sballi” da discoteca e fantasiose ipotesi di lavoro come dare un nome nuovo al capoluogo piemontese. Il mondo descritto è sicuramente diverso da quello che solitamente ci circonda (almeno a me) ma è troppo accentuato (perlomeno a mio gusto) nella continua descrizione e raffigurazione di un degrado sociale e morale dei frequentatori di discoteche e salotti da “sniffo”. Nel mio giudizio probabilmente incide anche questa totale lontananza dai luoghi da ballo e da sballo e la poca dimestichezza con riti da d.j. e pezzi da “attacco” “stacco” e da “playlist”. L’inizio promettente mi aveva fatto ben sperare…..tre amici che a pranzo disquisiscono sui possibili nomi da dare ad un ristorante biologico, da “O sole Bio” e “Bio Mio” ad altre declinazioni in pieno stile caifamp dove il “io laeeee” diventa un complimento; un inizio da “zingarata” che mi faceva sperare in trame ed aneddoti almeno nelle gesta simili ad una versione piemontese di un “amici miei” (anche se ovviamente non così “spettacolare”) e invece…..

Il racconto volge spesso alla voluta meccanica ripetizione di parole e situazioni per dare l’idea del “vuoto” di certe compagnie e vite che per essere un po’ riempite non possono che fare affidamento a sostanze o alcool….ma il loro cielo invece si riempie di “ AVVOLTOI E TORBIDO DI SPIRITI ” non può che volgere al peggio come accade per diversi protagonisti….

La ripetizione continua di eventi e parole fotografa benissimo il vuoto di queste vite ma lascia calare l’interesse e il “brio” del libro che ben presto si ingrigisce rischiando di arrivare al “ripetitivo” in senso negativo. Alcuni fotogrammi interessanti non riescono a risollevare le sorti di Iaio (il dj protagonista) e del suo gruppo che invece che bruciare si fanno bruciare….

La scrittura è piacevole ma il racconto nella sua trama diventa lento….e per il mondo pieno di “dura” musica da discoteca parlare di lenti è tutto dire….. :-)

BIGNAMI: secondo la mia modesta valutazione ed il mio gusto libro da 5…..peccato, perché “tutti giù per terra” mi aveva fatto aprire un gran credito per Culicchia…..ed un po’ se l’è speso con questo libro...

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