1990. 6 dicembre. I mondiali dei fischi all’inno argentino, di “Caniggia in gol di testa tutta Firenze in festa” e degli stadi deturpati dalla gestione Montezemolo (quello che ora vuole salvare l’Italia) sono terminati da qualche mese. Ricordo che il mio primo anno di superiori stava entrando nel vivo, quando arrivò il 6 dicembre. “ BRUCIANDO LE TUE SCORTE ” di pensieri o di quello che in quel momento ti poteva assillare arriva una di quelle notizie che non puoi scordare. Od almeno pensi. In una scuola superiore della provincia di Bologna, Casalecchio di Reno, dodici ragazzi della seconda A perdono la vita mentre stanno facendo lezione in classe, altre ottanta persone rimangono ferite gravemente. Mentre il professore stava spiegando infatti le loro vite si sono spente o sono state tremende segnate a causa dello schianto di un velivolo militare impazzito, abbandonato dal pilota lanciatosi col paracadute poco prima. In quei giorni ricordo una manifestazione di vicinanza da parte di tutte le scuole e ricordo lo strazio dei commenti e dei ricordi dei compagni e degli amici di quei 12 ragazzi. Ricordo che quel fatto mi colpì, in maniera particolare, sarà stato per la vicinanza di età dei ragazzi, per la tipologia di scuola ma quella tragedia mi ha accompagnato dentro a lungo. Intensamente. Marchiando Casalecchio nella mia memoria con quell’immagine. Poi beffardamente è come se avesse fatto “puf” dalla mia testa, sparendo e non associando più luogo, immagine ed evento. Fino all’altro ieri. Infatti sabato scorso leggendo “Il Fatto” (l'articolo è anche on-line per chi fosse interessato o non si ricordasse la vicenda) è riapparso tutto ed alla memoria recente si è aggiunto il ricordo di quei giorni, di quella manifestazione, di quei pensieri. E con orrore e schifo ho scoperto che da allora nessuno ha pagato. Né il pilota, né l’aeronautica. Nessuno. Ed in più l’avvocatura dello Stato al momento del processo ha deciso di schierarsi a favore dei militari, che nel frattempo hanno fatto anche carriera. Ovviamente. L’unico fiore in tutto questo fango, come spesso accade, il mondo del volontariato che da quell’evento negativo ha avuto la forza di creare positività grazie alle famiglie delle vittime che hanno creato un centro per le vittime di reato e calamità. Onestamente è molto, ma troppo poco rispetto alle offese che loro stessi hanno dovuto subire.
BIGNAMI: Deborah, Laura, Sara, Laura, Tiziana, Antonella, Alessandra, Dario, Elisabetta, Elena, Carmen, Alessandra. Un saluto dal cuore a questi dodici ragazzi volati via troppo presto. Sono questi i 12 nomi da non dimenticare. Li riporto per far sì che la mia memoria non faccia altri brutti scherzi….
Non mi ricordavo assolutamente di questa vicenda.
RispondiEliminaL'epilogo riportato dal "Fatto" è in linea con tutte le più grandi e non, stragi d'Italia in cui è implicato lo stato. Ci metto dentro anche i Georgofili.....dato che non hanno avuto il "coraggio" nemmeno di presentarsi al processo e quindi, per me, sono colpevoli anche loro.
VERGOGNA
Grazie per aver fatto riaffiorare questo ricordo... si parla sempre di memoria ma a volte tragedie come queste (e il loro contorno) viene dimenticato...
RispondiEliminaMdM
VERGOGNA assoluta....da tenere ben fisso in memoria!!!
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