Dopo una bella giornata ricca anche di sole, mi fermo un pò a finire la lettura del secondo numero di "E" mensile diretto da Gianni Mura e di quell'associazione che troppi pochi onori ha rispetto a quello che fa.
Un mensile diverso, già dalle dimensioni, un mensile non patinato in tutti i sensi. Le foto hanno il peso che meritano, le parole fanno riflettere e quantitativamente sono esattamente quelle che devono essere, senza doverne vedere alcune solo per riempire la pagina. Citando Gino Strada del primo numero questo mensile nasce dalla "rabbia, la delusione, il vedere lo schifo che è l'Italia, la voglia di reagire, la voglia di avere qualche piccolo sogno, qualche speranza piccola piccola. Smettere di essere inerti". Belle firme, temi importanti che non possono essere accantonati e che forse sarebbe bene fossero oggetto di riflessioni più frequenti, tralasciando magari per qualche ora le beatificazioni di ex-papi, le nozze reali o i vari Scilipoti di turno. E' senza dubbio più facile attirare l'attenzioni con argomenti simili ma alla fine quanto pesano davvero nella "vitavera" di ognuno di noi? E quando ci sono i racconti diretti di Misurata e del territorio libico, penso a chi definisce il nostro impegno là come "normale" "missione di pace" o altre definizioni brillanti e mi viene l'acido allo stomaco. Ma un acido convinto e contento di sentire crescere. Così come quando leggo Cecilia Strada raccontare del loro impegno anche nel territorio siciliano ed il loro avere a che fare con anziani senza dentiera che aspettano otto mesi di lista d'attesa per poter "masticare di nuovo" oppure con una baby-sitter nordafricana violentata da tre italiani che non denuncia il fatto per non diventare la criminale (clandestina) oppure di una madre irregolare che preferisce rischiare la vita piuttosto che partorire in ospedale mi fa chiedere con lei dove sono i loro diritti? "Queste storie dicono che non tutti nascono liberi e uguali nel nostro Paese. E allora lavoriamo ogni giorno per praticare i diritti e non farli rimanere solo sulla carta" conclude Cecilia Strada e non posso che condividere che "CI VUOL SUDORE E UN MINIMO DI CUORE" per far sì che questo paese possa davvero fare un pò meno schifo. Ed allora continuare a leggere il secondo numero di "E" mi fa capire che questa bella giornata di sole ha avuto la sua naturale continuazione in queste pagine di intelligenza ed impegno sociale e che ai raggi di sole della giornata si sono sostituiti raggi d'intelligenza e cultura.
BIGNAMI: 4,50 eurI che vi consiglio DAVVERO di spendere....perchè qualche volta bisogna anche "impegnarsi" a cercare (e leggere) un pò di argomenti "diversi" capaci di aprirci un pò la testa...
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