Ho praticamente "divorato" la terza puntata dei "quattro vecchietti detective" del BarLume di Pineta. Ho ritrovato in questo libro la spontaneità ed il sarcasmo prettamente stile amaranto che nella seconda puntata avevo un pò smarrito. Giallo dalla trama non troppo difficile ma raccontato con passione ed infarcito di dialoghi che lasciano il nero di una vicenda poco pulita per trovare il bianco dei denti di una sana risata. "..tira tira, poi però 'un ti rialzare e resta chinato, m'arraccomando. Se proprio bisogna fassi incula', armeno si fa presto.." è il primo di una serie di "orecchi" alle pagine del mio libro e siamo solo alla terza pagina. Come negli altri due libri, i protagonisti sono i quattro vecchietti che frequentano il bar di Massimo, il nipote di Ampelio, un po' il capo-banda. Massimo convive tra la voglia di una clientela "diversa" e la simpatia e l'affetto per i quattro anziani che allietano le sue giornate. L'immagine più chiara di questo "odio/amore" è quella di un Massimo con le orecchie tese per il pericolo giornaliero, quello cioè che i "QUATTRO STANNO SFASCIANDO IL" nuovo biliardo con partite rumorose, gelati e bevande appoggiate rischiosamente sul bordo del nuovo acquisto del bar e la soddisfazione dello stesso Massimo per aver dato retta alla proposta di uno dei quattro "perchè non ci metti un bel biliardo, ma di quelli veri..." .
In più, ad attivare ancor di più la fantasia dei quattro arriva il terzo omicidio in tre estati "pinetani", l'evento scatena la capacità investigativa che contro ogni logica i quattro riescono a tirare fuori, supportati anche dalla voglia di "primeggiare" di Massimo che "'a passà da scemo coì sù nonno e i suoi amici" proprio non ci sta. Il caso che i quattro affrontano viene portato sulla giusta strada proprio da una loro intuizione, ma servirà il colpo risolutore di Massimo per giungere a conclusione del mistero. Durante il percorso le vicende del bar si intrecciano con quelle più esterne del caso e dalle risate spontanee per i dialoghi sempre più "toscani" del gruppo ("..quando le palle fanno tatà, posa la stecca e vai a pagà...ora te la poso nel capo la stecca...o, se 'un cogli un còomero 'un è corpa mia...") si passa a considerazioni molto più "serie" su Chiesa, politica e fine-vita che fanno sembrare il BarLume un illuminato salotto da cui prendere spunto ("..allora perchè stracazzo il papa mi rompe sul preservativo e non mi dice di non fumare? Perchè se la prende tanto col sesso? Io provo piacere, la persona che sta con me anche, siamo contenti tutti e due non abbiamo fatto male a nessuno e secondo il Papa questo a Dio dispiace? Ma come cazzo è possibile? Secondo questo ragionamento Dio ce l'avrebbe con noi, per il Papa. Non è logico. Non mi torna..."). Investigatori dalla battuta pronta, politicamente scorretti ma con un forte richiamo al ragionamento, all'intelligenza ed a quella morale che troppo spesso viene presa un pò a calci....serve forse qualcos'altro? Direi proprio di no....
BIGNAMI: Malvaldi fa centro con un romanzo davvero in linea con il suo esordio; lettura leggera e divertente ma per niente banale....lo consiglio caldamente (viste le giornate)....
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