OVUNQUE
ad A.S.
OVUNQUE la sento risuonare, l'effetto è sempre lo stesso: mi rende immobile e mi spalanca il cervello. Il piccolo intro iniziale e quell'attacco con "QUANDO TUTTE LE PAROLE SAI CHE NON TI SERVON PIU'" hanno il potere di convogliare immediatamente i miei pensieri. Accade sempre, sin dalla prima volta che l'ho ascoltata. Effetto calamita che si fa più forte in certi momenti, ad esempio nel buio di uno stadio fino ad allora festante e che si cancella rapidamente per diventare solo il contorno di una colonna sonora di ricordi e pensieri. Oppure in certi periodi dell'anno. Come questo. Quello che, anche se non sei troppo legato a ricorrenze e date speciali, ti porta in automatico un pensiero in più. Un pensiero che va lì anche per una semplice parola con cui costruire un racconto, un pensiero che c'è dodici mesi l'anno ma ora si fa più ricorrente. Un pensiero che porta ad immagini scolorite solo per il tempo che passa e non per l'importanza che hanno per te, a ricordi impressi nella memoria che non si possono impolverare, a due baffi neri ed uno sguardo chiaro, a quella passione per il colore viola che ti ha trasmesso come un gene, a quel 14 comune così amato ed a quel 18 che non hai parole per maledire, ad un sorriso ed un abbraccio che vedi e senti ancora oggi. Quelle note sono un pò più dure in questo periodo, in questi giorni. Quelle parole scavano più dentro e sembrano ancora più azzeccate che in altri periodi. Provi a non pensarci o a far finta di niente ma la mente non sempre segue quello che gli dici, spesso è indipendente e corre da sola per la sua strada. Ed allora non puoi che lasciarla correre, senza più cercare di frenarla pensando ad altro. Ed allora quella canzone non fa più così male, fa solo accendere il motore dei ricordi, che altrimenti si sarebbe acceso per un altro motivo. Ed allora la canzone o la parola è sola compagna di viaggio di quella corsa, che non fa più paura. Una corsa faticosa da reggere ma impreziosita da ricordi e foto che ti danno la benzina necessaria a tenere il passo. Una corsa nota perchè sai dove è diretta, lo sai perchè ormai è 26 volte che percorre quella strada che porta a quella piazza dal nome "la vita non è giusta come la vorresti te" e dopo un rapido giro ed una sosta dal tempo imprecisato torna indietro per la parallela "farsi una ragione vorrà dire vivere". Ciao A.S.
Penso che il Liga sia uno dei pochi poeti musicali che sappia accendere qualcosa dentro chi lo ascolta...
RispondiEliminaC'è stato un periodo alle superiori che abbandonai TEMPORANEAMENTE la squadra del cuore, per abbracciare la fede Viola, per ragioni di cuore, erano ancora i tempi di Batistuta... Poi il cuore non dette i suoi frutti, e dopo una penitenza tornai alla mia squadra. Oggi quella squadra e tutte le squadre, e tutto il mondo del pallone per me non hanno più valenza, appunto perché " la vita non è come la vorresti te", ma alla fine mi son fatta più o meno una ragione, e vivo...
Ligabue, Batistuta, fede Viola.....che fai mi copi!??!
Elimina:-)
Anche io penso che Liga sia uno dei pochi che accenda qualcosa dentro e con fuochi di vario genere: riflessioni, amore, amicizia, commozione, dolore....
Sulla passione Viola che non ha dato frutti....sorvolo, ferita che brucia troppo in questi anni.....ferita ancor più profonda se si pensa al santo col numero 9 a cui facevi riferimento anche te!!!
:-)
Grazie per il bel commento!
Complimenti.....bel racconto e bel pensiero seppur triste...
RispondiEliminala canzone che fa da cornice a questo pensiero è una di quelle del liga che ho sempre fatto rimbombare nell'mp3 quando le cose andavan male...
la vita non è giusta , e questa è una certezza, lo dice anche il tuo Liga, " questa merda intorno sempre merda resterà..." ma farsi una ragione seppur difficile è l'unica scelta che abbiamo per andare avanti....
Grazie Silvietta, io in realtà la canzone tendo ad evitarla per i motivi che ho scritto ma quando non ho la forza di premere "avanti" sulle tracce l'effetto è più o meno quello descritto....
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