Kiave di lettura n°94 |
Gli occhi di tutto il mondo sono da giorni, mesi, anni piazzati su quello che succede a Gaza, Israele e tutto quel territorio che sembra non fermarsi mai dal riservare dolore e morte. I raid continuano e la vera e propria guerra che si sta scatenando, o meglio continua senza un minimo di tregua, è una vera e propria "FINE DEL MONDO IN MONDOVISIONE" e nonostante questo sembra che nessuno possa far niente. Mi sento molto ignorante su questo argomento, ed ammetto la difficoltà di sopportare il "tifo" che si legge in giro come prima, durante e dopo una partita di calcio. Ho da sempre una posizione netta riguardo i conflitti, una posizione che deriva da un assunto che sembra banale ed ovvia e sicuramente è rigido: "la guerra non è mai la soluzione" così come dice da venti anni Emergency in ogni suo intervento ed in ogni sua attività.
Mi sforzo di cercare nei motivi che ascolto, sento, leggo una parvenza di ragionamento che mi faccia in qualche modo uscire da questo assunto, ma alla fine torno sempre lì. Per molti questa è una posizione "facile" ed assolutoria della coscienza, come se invece le guerre, i morti e le bombe siano state soluzioni risolutive ed efficaci. Leggo anche, e questo mi fa più paura, che per molti è tutto in qualche modo giustificabile o giustificato, qualcuno si spinge addirittura a definire "danni collaterali" le scuole, gli ospedali o le abitazioni civili saltate in aria. Ecco rispetto a questi scienziati, sono contento di rimanere e risultare banale ed ovvio e di seguire alla lettera quell'articolo 11 della Costituzione e quel "ripudio della guerra". Mi ritrovo così a sfogliare cose vecchie che ho scritto ed a leggere pensieri datati che ritornano paurosamente e tristemente attuali, modificati solo per localizzazione e "data" ma mai così adatti ai giorni di oggi.
Mi sforzo di cercare nei motivi che ascolto, sento, leggo una parvenza di ragionamento che mi faccia in qualche modo uscire da questo assunto, ma alla fine torno sempre lì. Per molti questa è una posizione "facile" ed assolutoria della coscienza, come se invece le guerre, i morti e le bombe siano state soluzioni risolutive ed efficaci. Leggo anche, e questo mi fa più paura, che per molti è tutto in qualche modo giustificabile o giustificato, qualcuno si spinge addirittura a definire "danni collaterali" le scuole, gli ospedali o le abitazioni civili saltate in aria. Ecco rispetto a questi scienziati, sono contento di rimanere e risultare banale ed ovvio e di seguire alla lettera quell'articolo 11 della Costituzione e quel "ripudio della guerra". Mi ritrovo così a sfogliare cose vecchie che ho scritto ed a leggere pensieri datati che ritornano paurosamente e tristemente attuali, modificati solo per localizzazione e "data" ma mai così adatti ai giorni di oggi.
GIUSTI ASSASSINI
Sorridi, lo
facciamo per te!
Bombardiamo le
scuole per
portarti cultura,
annientiamo
gli ospedali per
farti star bene,
ti bruciamo il
volto
per farti
togliere il burqa.
Facciamo tutto
questo per te
e per ricompensa
nemmeno un piccolo sorriso?
E trovo di tremenda attualità ed uno "scatto perfetto" per una foto nitida quella letta sul blog amico del Galga. Parole giuste, pensiero totalmente condivisibile, la mia Kiave di lettura di questa settimana la prendo in prestito da lui, parola per parola, foto per foto. Buona lettura
Non riesco a ignorare le notizie dal mondo,
percorsi di viaggio interrotti bruscamente da missili terra aria o da
bombardamenti strategici, mirati a distruggere le certezze della vita.
Il mondo si sta armando e nessuno ha più il
potere di fermare l’altro. Ribelli si fanno forza grazie a stati che li
spalleggiano o a falsi miti religiosi. Ragazze rapite per diventare schiave,
missili su depositi di petrolio e tunnel sotterranei. Tutto al solo fine di
distruggere.
Poi entri in contatto con chi realmente è là,
chi ogni giorni subisce le decisioni di pochi, chi deve lottare per
sopravvivere. E ti rendi conto che tra i tanti che subiscono le decisioni il
nemico è sempre l’altro, non riesci a capire perché non sei li, non hai
percorso le strade battute tutti giorni da chi, nel tempo, ha imparato a
odiare.
Parli con chi “finalmente ha uno
stato”, chi “sono loro che non dovevano stare li”, sempre loro “che ci lanciano
i missili” e capisci che tutto fila nel loro ragionamento, che gli anni di
militare e la storia del loro popolo li hanno formati contro tutti.
Per sbaglio trovi immagini e video di
esplosioni, bombardamenti “mirati” e vedi i commenti di chi, a 16 anni, cerca
di sopravvivere. Cerca di arrivare a domani, piangendo il meno possibile.
Leggi tra i commenti, persone dell’altra
parte, che giustificano il tutto nella lotta ai terroristi e contro
commenti che considerano quei terroristi eroi.
E mentre nel mondo, qualche missile e qualche
sparò starà risuonando nel vento, ti accorgi di come tutti gli altri stanno a
guardare davanti alla tv, al pc o davanti a interessi economici più importanti
delle vite umane
Chi non conosce la guerra ha il dovere di
lottare per la pace
Certe parole aprono la testa oltre che il cuore. Complimenti a te ed al blog amico.
RispondiEliminaMarco
Questi complimenti valgono doppio...
RispondiEliminaGrazie davvero...
da fb:
RispondiEliminaTi ringrazio per la citazione sperando di trovarsi qui per situazioni poi felici!!
Galga