lunedì 15 giugno 2015

Un Bar appenaappena meno luminoso

Kiave di lettura n° 139

Si ritorna ad una Kiave di lettura con uno di quegli autori definibili come una presenza costante nel mio Katalogo, "QUELLI CHE SANNO" tenerti attaccato al libro in maniera invidiabile e divertente.
Ennesima puntata di protagonisti ormai noti, nuovo appuntamento con una "compagnia" che ormai fa parte integrante delle conoscenze più note. 
MARCO MALVALDI - "Il telefono senza fili" - Sellerio Editore
Altra puntata con i vecchietti del "BarLume" ancora una volta piena di divertimento e di risate con un Massimo ancora circondato dai suoi amati/"odiati" (molto tra virgolette) vecchietti e con alcuni interessanti nuovi protagonisti che lo affiancano nelle sue vicende sempre in bilico tra l'investigazione ed il bar.
Fanno capolino alcune citazioni personali che ricordano altre telefonate sempre malvaldiane "il tuo truccatissimo negromante Ofelio, il quale grazie alle sue capacità nell'interpretare i tarocchi non digiunte della sua peculiare abilità nel parlare con i morti ti diceva che eri becco in diretta tv"  ed altre citazioni più cinematografiche "cinque anni di militare a Cuneo".
Il libro ed il protagonista sembrano un po' più maturi rispetto alle puntate precedenti, con un lato appositamente lasciato alla riflessione ed alla condivisione di ragionamenti meno leggeri e pungenti del solito "la durata della settimana dipende in modo sostanziale da quello che succede in quella settimana" sfiorando anche la definizione di teorie "i pensieri deprimenti si sa magari fanno il giro largo ma non perdono mai la strada di casa" e prassi generali "quando si vuole conferire alle affermazioni più vaghe il carattere di verità assoluta si parla sempre all'impersonale". Da questo punto di vista il libro forse in certi momenti perde un po' di quella leggerezza che certo non manca totalmente "gli impiegati pubblici, consci dell'importanza di avere un comportamento stabile e prevedibile non facevano una sega come al solito" ma che rispetto al passato si fa un po' più fatica a scorgere; in questa difficoltà probabilmente si inserisce anche una trama non troppo "intricata" e non troppo gialla. 
Ovviamente l'ironia e le battute non mancano con Ampelio&c. che continuano a tormentare Massimo ed a dargli spunti continui, insopportabili ma anche immancabili e parte integrante di una "vita da bar" che apre la porta ad un nuovo ingresso, chissà se solo come commissario. Alla fine il libro risulta molto godibile come sempre, anche se non strappa l'applauso più convinto della sua serie, probabilmente abituati male dalle precedenti risate e convinte esaltazione. Alla fine forse la frase che lo stesso protagonista dice "noi ci immaginiamo il futuro a partire dal passato e talvolta si sbaglia di grosso" magari si può abbinare perfettamente anche al giudizio del libro ed alle aspettative dettate dalle puntate precedenti.
Ci rivediamo alla prossima....Barlume & c......come sempre da clienti soddisfatti ed impazienti della nuova puntata.....

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