Kiave di lettura n° 176 |
Dopo un bel po' torna una kiave di lettura che va ad infoltire gli scaffali della mia personale libreria e le righe del mio Katalogo.
JO NESBO - "L'uomo di neve" - Pickwick
Anche qui dopo un bel po' di attesa, torno a parlare di uno degli autori più "citati" in queste pagine di blog.
A differenza di quanto di solito ho fatto nelle puntate precedenti, non ho abbinato la lettura della nuova storia di Harry Hole alle vacanze estive o invernali e questo ha in parte influito con la difficoltà di coinvolgimento iniziale. In parte per il numero di pagine come al solito non limitate (oltre 500), in parte per le storie mai banali o automatiche di Hole l'inizio è stato lento, la possibilità di non avere tanto tempo da dedicare alla lettura ha tenuto basso il ritmo ed il coinvolgimento almeno inizialmente. La storia è come sempre di "QUELLA CHE FERMI" e riavvolgi nel vedere di nuovo Harry alle prese con i propri demoni ma anche con storie che più tenta di nascondere e più riaffiorano, prima tra tutte quella con Rakel "erano stati così vicini l'uno all'altra che dopo, quando non lo erano più, il ricordo è diventato irreale, come un sogno dimenticato in fretta perchè avvenuto solo nella mente" in cui i colori gialli del libro prendono sfumature rosse vive di passione, amore e liti pesanti che testimoniano l'attualità della storia. Come sempre il caso che dovrà affrontare è complicato, intricato e soprattutto misterioso per gran parte del racconto e solo l'esperienza e l'intuito "la cosa più interessante è quella che non vedo" di Hole riusciranno a non rimanere confuse ed abbagliate. Nuovi personaggi si affacceranno nella vita del commissario (anche perchè nelle precedenti puntate in diversi avevano abbandonato la scena definitivamente....) con l'ingresso di Katrine, nuova collega, le cui caratteristiche sorprendono per vari aspetti ed in varie circostanze, ed in tutte inganna. Come accennavo sopra, la storia personale con Rakel che sembrava nelle puntate precedenti, ed anche in questa, ormai capitolo chiuso "ormai il muro era eretto, un muro indistruttibile di silenzio" riserva sorprese in diverse direzioni "non era affatto certo che una donna così bella non avesse davvero alternative migliori", così come le vicende che si susseguono nel caso che da una semplice "sparizione" si dipana lungo le vie del serial killer che spaventa città e polizia "avere paura di quello che non si conosce è una reazione naturale e chi non ce l'ha non vive a lungo" e non può che chiamare in causa Harry. Chi ormai conosce lo stile di Nesbo si aspetta di tutto e non si meraviglia di nessun sviluppo, ma questo non vuol dire che il suo saper inventare percorsi avvincenti e nuovi alle sue storie non riesca a colpire ogni volta, dando alla storia la scena principale da cui però le caratteristiche del protagonista e la sua vita personale non escono mai "voleva scappare però voleva anche essere ritrovato". Percorsi e crimini si susseguono con il ritmo di pagine numerose che piano piano diventano sempre meno numerose e difficoltose e sempre più avvincenti e scorrevoli, riuscendo come sempre nell'intento di legare chi legge alla storia e sapere dove la stessa potrà andare a finire. Come sempre consigliato, come sempre quattro stelle (anche se meno "piene" di altre volte) su cinque la mia valutazione. Alla prossima Harry.
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