sabato 19 agosto 2017

Un cupo Montalbano

Kiave di lettura n° 249
Da sempre uno dei più assidui e presenti autori del mio personale Katalogo. Mancava da un po' e quindi mi pare giusto rimediare. Ecco la mia personale impressione su:
ANDREA CAMILLERI - "La piramide di fango" - Sellerio
Dopo un bel po' di tempo, sono ritornato a seguire la strada provinciale che porta a Vigata dal più famoso commissario d'Italia. La distanza, son sincero, mi aveva fatto sperare di ritrovare la penna di Camilleri nel suo splendore più scintillante e non è andata proprio così.
La storia ha uno sfondo grigio, dettato dalle condizioni atmosferiche "..i colori non esistivano cchiù, non si vidiva 'na cosa che non avissi lo stisso uniformi grigiastro della fanghiglia.." che da sempre influenzano anche umori e colori del commissario. Se "IL CIELO E' PIENO" di acqua e temporali infatti, anche il suo stato d'animo va di pari passo, portandolo ad essere poco socievole e scorbutico. Questa caratteristica di Montalbano diventa protagonista della storia dando al tutto il libro un tratto non scintillante ma grigio, cupo. La penna di Camilleri ovviamente riesce benissimo a tenere il passo anche con questo stile "diverso" e regala una trama comunque godibilissima e per niente lenta. Tengono sempre un buon ritmo gli scambi del commissario con i suoi collaboratori "..Montalbano arraggiò. Quanno Fazio faciva accussì, pirdiva il controllo. Per sfogarisi, con la mano dritta che tiniva fora vista, si detti un pizziconi dolorosissimo alla coscia..", i lati più pittoreschi del carattere fumantino di Salvo "..trasì 'n casa, corrì 'n cucina, affirrò un piatto e lo lanciò contro il muro spaccannolo. Po' un secunno e un terzo. Finalmenti si sintì tanticchia cchiù carmo. Si cangiò e si nni ripartì.." , la passione per la buona tavola e la cucina "..la sosta 'mprivista gli portò il pititto a livelli d'accecamento. 'N brevi, esaurì il repertorio completo di tutti i santioni che accanosciva.." e la finestra sull'Italia reale che sempre è presente "..scienziato diri che tutta l'Italia era a rischio di un gigantisco disastro geologico pirchì non c'era mai stato un governo che si fusse seriamenti occupato del mantenimento del territorio..".
La storia che fa da trama al libro non è banale anche se il percorso rivela un po' di appannamenti di ragionamento di un Montalbano che lascia qualche colpo "deduttivo" all'età che avanza. Apre il cuore il rapporto a distanza con Livia che risente dei km ancora di più adesso che lei è in difficoltà e troverà un po' di sorrisi solo grazie ad un nuovo arrivo. Anche questo rapporto porta riflessioni e un pizzico di malinconia "..la risacca non sulo non distrubbava i pinseri, ma li faciva naciri e li cullava.." che fanno da protagonisti principali del libro. Camilleri riesce benissimo a descrivere l'eta che avanza, i nuovi limiti del commissario e dipinge il contorno del libro con lo stesso colore, non perdendo però mai l'attenzione del lettore che può godere di un racconto piacevole.
BIGNAMI: quasi per definizione, un libro di Camilleri con protagonista Montalbano, non può che vedere il mio commento: "consigliato". Per chi ha seguito tutte le vicende ed il percorso vigatese anche questa pagina sarà interessante e da aggiungere con piacere alle altre; per chi non ha fatto tutta questa strada con i protagonisti sicuramente il libro può essere meno interessante. La mia personale valutazione è trestelleemezzo su cinque.

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