giovedì 28 gennaio 2021

Opere nella Sicilia antica

Il K-libro di Gennaio
qui il mio intero
Katalogo
ANDREA CAMILLERI
"Il birraio di Preston"
Sellerio editore

Voglio riprendere a scrivere di libri con uno degli autori più presenti nella mia personale libreria: Andrea Camilleri. Nello specifico, uno dei volumi che fanno parte di quello che può essere definito come il "filone antico" dell'immenso scrittore siciliano. 
Come nelle altre tappe del suo percorso "datato", Camilleri racconta anche in questo libro vicende di una Sicilia che fu, con il suo inconfondibile stile che passa dall'essere narratore storico fino a diventare contastorie ironico. Tutto nasce dall'inaugurazione del teatro cittadino e dalla scelta "NELL'OCCHIO DEL CICLONE" del Prefetto sul come festeggiare l'evento. Lo stesso "intruso toscano" (tale è il Prefetto di Vigata) è considerato infatti non adatto e non all'altezza proprio come la sua scelta di quale opera rappresentare. Da questo clima di contestazione si innescano polemiche, eventi e tentativi di smorzare le proteste nei modi singolari e farseschi che il clima di scompiglio perfettamente rende adeguati.
La penna di Camilleri disegna ovviamente al meglio quella è che la situazione partita da un evento ben preciso e che poi ha preso strade parallele e convergenti che in qualche modo rendono secondario lo stesso evento facendolo diventare quasi un pretesto per la voglia di dipingere altro. Nel percorso di lettura il non essere esattamente un romanzo con fatti conseguenti incessantemente descritti rende scorrevole il percorso e divertente la lettura, nonostante le difficoltà in alcuni momenti di seguire tutti gli scenari ed i personaggi che vengono proposti.
Come sempre Camilleri fa centro. Anche se, gusto personale, la capacità di arrivare all'obiettivo con il "filone Montalbano" è più elevata e più facilmente identificabile per il lettore.

CINQUE CITAZIONI
1 - "...lei mosse la testa da babordo a tribordo e all'incontrario...lui allargò le braccia, piegò la testa da un lato, sorrise amaramente, le lasciò ricadere..."
2 - "...di che cosa poteva ridere per uno scangio più finto di quelli finti, gente che al contrario nello scangio quotidiano viveva..."
3 - "...aveva mezza faccia che rideva e l'altra mezza che se ne stava seria..."
4 - "...l'attimo stesso in cui il vostro pedi entra dintra a quella costruzione l'anima vostra viene a trovarsi pirduta per l'eternità..."
5 - "...mai faremmo una cosa di questo genere alla scordatina ..noi non ci ripensiamo dopo come fannu i cornuti..."

Mia personale valutazione: ***° - tre stelle e mezzo su cinque

8 commenti:

  1. da fb:
    Per me, il suo capolavoro
    Anna

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    1. del "filone storico" ho apprezzato più, ad esempio, la scomparsa di Patò....ovviamente siamo sempre a vette alte eh...

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  2. da fb:
    anche secondo me il suo più bello, in un'intervista lo stesso Camilleri lo descriveva con grande orgoglio. Mi ricordo di aver riso molto leggendolo e mi ricordo un aneddoto raccontato da Camilleri.
    Era su un treno, di fronte a lui una signora che sta leggendo il birraio di preston.
    All'epoca Camilleri non era così televisivo, non lo si riconosceva, la signora rideva leggendo, Camilleri ne fu molto contento.
    E non le disse di essere Camilleri.
    Sonia

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  3. da fb:
    anche il re di Girgenti è molto bello
    Ghiga

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    1. vero....a me personalmente è piaciuto di più...

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  4. da fb:
    Camilleri dava il suo meglio nel romanzo storico. Attenta ricostruzione del periodo di riferimento, cura massima del particolare, racconto verosimile, una punta di leggero cicaleccio e sempre una grande ironia che porta al sorriso e alla speranza

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