mercoledì 25 marzo 2020

Mercoledì...ore 18...

La vocina della tramvia mi avvisa che siamo a "Strozzi-Fallaci", scendo e mi incammino verso lo Student Hotel che poco tempo fa nemmeno sapevo esistesse ed adesso ogni mercoledì mi accoglie per due ore. Le mie due ore.
Mentre mi avvicino all'ingresso con le altalene, ripenso al primo nostro incontro. "Mi sono fatto un regalo" ho risposto a chi mi ha chiesto come mai fossi lì. Ne ero già consapevole il primo giorno, adesso quella risposta la correggerei solo un po'. "Mi sono fatto un GRANDISSIMO regalo, ora posso dire azzeccatissimo". Consapevole fin dall'inizio che lo scontrino per il cambio non avrei potuto averlo, adesso posso aggiungere che anche avendolo avuto l'avrei comunque stracciato dopo quel primo incontro. 
Mi aspettavo stimoli. Ne ho ricevuto tantissimi. Mi aspettavo di ascoltare persone competenti. Ho ascoltato persone molto più che competenti. Mi aspettavo di ampliare conoscenze, di scrittura ed umane. Ho conosciuto molto di più. Mi aspettavo di prendere molti appunti. Ho appuntato pagine e pagine (trovate cliccando qui un brevissimo bignami).
Ho avuto modo di sentir parlare "prof" di alto livello, direttori di giornali, inviate di guerra, telecronisti sportivi, vincitori di premi giornalistici, responsabili di siti d'informazione, editori. Ed era scritto....nel menù. Quello che non era scritto invece erano altri elementi. Ad esempio, la passione e l'innamoramento del proprio lavoro di chi ho avuto la fortuna di avere davanti. Così come la totale disponibilità a metterlo "in comune". "OGNUNO A SUO MODO" , sono stati davvero tanti i "segnalibri" sulle cose importanti da portare con sè che ho ricevuto in regalo. 
Ma come spesso accade è l'aspetto umano quello che è arrivato più "dentro". Due prof. di alto livello che hanno fatto diventare gli incontri come un vero e proprio scambio, mettendo con disponibilità e generosità a disposizione di tutti le loro competenze e le loro qualità per la condivisione di tutti e di ogni spunto comune. Spesso nella vita incontri persone che dall'alto del loro niente si sentono in diritto/dovere di farti pesare un ruolo/etichetta che hanno non si sa bene come ricevuto o si sono autoappiccicati addosso. Ecco, trovare invece due persone che avrebbero anche qualcosa di cui "fregiarsi" e/o avrebbero potuto limitarsi al realizzare il programma ed invece sono andati ben oltre per il gusto di trasmettere e creare davvero un gruppo, non era affatto banale e quindi ancora di più è stato apprezzato.
Insieme a loro una regia organizzativa e logistica che non ha mai fatto mancare la sua presenza, il suo continuo esserci con gentilezza e disponibilità. E poi un gruppo di "partecipanti" variegato, con CV totalmente diversi, aspettative disparate e interessi ancora più distanti. Ma tutti pronti a trasformare quelle due ore in qualcosa di speciale.
Sono arrivato all'ingresso. Alessandra è già lì fuori, la intravedo a prepararsi una sigaretta mentre vedo attraversare la strada a passo svelto Arianna, che ci sorride da lontano. Guido ha appena scritto che arriverà con qualche minuto di ritardo mentre l'altra Alessandra proverà a raggiungerci dall'Osmannoro, coda e lavoro permettendo. Elena sarà sicuramente già dentro ad allestire la stanza, probabilmente con Edo che sicuramente avrà la testa ancora immersa nelle ultime pagine della tesi. Due chiacchiere rapide prima di entrare mentre mi compiaccio ancora una volta della scelta fatta. Sono le 18, la nostra ora nel nostro giorno, dobbiamo entrare o i prof. Benedetto e Francesco, rigorosamente vestiti uguali, ci richiameranno all'ordine. 
Devo ricordarmi di ringraziarli tutti....per questo "corso base". Magari nel nostro finesettimana letterario. Metto un segnalibro....da portare con me:
"Grazie Alessandra
Grazie Alessandra Due
Grazie Arianna
Grazie Edoardo
Grazie Guido
Grazie Benedetto
Grazie Elena
Grazie Francesco"

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