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MAURIZIO DE GIOVANNI
"Dodici rose a Settembre"
Sellerio editore
Era tanto che non leggevo un libro che mi strappasse larghi sorrisi e contemporaneamente mi tenesse "sul pezzo" per una trama certamente non impossibile ma bella densa ed avvincente. Parere che non deve essere stato solo il mio visto il recente successo avuto anche dalla fiction andata in onda su RaiUno.
La scelta di lettura non è stata però condizionata da questo, visto che è diverso tempo che "Dodici Rose a Settembre" è nel mio scaffale alla lettera D.
La protagonista è Mina Settembre, un'assistente sociale dei Quartieri Spagnoli che vive le vicende dei suoi assistiti in maniera passionale ed intensa. Sarà la protagonista consapevole di una complicata storia di una sua assistita ed inconsapevole di una storia ancora più spinosa che corre parallela per un po' per poi divenire protagonista ed esplicativa anche del titolo del romanzo. Nella prima, la passione e la voglia di trovare le soluzioni corrette porteranno la protagonista a battersi anche andando oltre i propri compiti lavorativi. Nella seconda, un intricato giallo apparentemente senza indizi la porterà ad essere al centro di un'indagine (e non solo...) per una serie di omicidi apparentemente senza "logiche e legami".
Accanto a Mina, trovano spazio molti altri personaggi che con lei si interfacciano e che rendono le sue giornate ora giornate di merda (GDM) ora con belle sensazioni. Altro protagonista il suo lavoro, dove si alternano sensazioni di appagamento per casi in qualche modo risolti a momenti di sconforto per le difficoltà generate dalla burocrazia o da colleghi/collaboratori non allineati.
Non mancano né i sorrisi né i riferimenti al rosa di storie di cuore, in entrambi i casi le caratteristiche avvenenti della protagonista accentuano e moltiplicano le situazioni. L'ironia ed il sarcasmo fanno infatti da sfondo letterario continuo alla storia, senza mai trasformarlo in eccessivo. Lo sfondo invece romantico ed allegro della splendida Napoli disegna il paesaggio più adatto alla storia.
Libro che consiglio assolutamente, che regala pagine divertenti e non banali in una storia che comunque si segue bene e non perde ritmo pur non essendo la trama la protagonista principale che cede infatti il passo davanti alle emozioni/sensazioni di Mina ed agli altri personaggi del romanzo.
CINQUE CITAZIONI
1 - "...mamma hai quella funzione dei monaci medievali che dicevano alla gente: ricordati che devi morire..."
2 - "...Mina rese atto alla GDM di essere una principessa tra le GDM..."
3 - "...aveva spesso apprezzato le conoscenze teologiche inattese che emergevano dalle bestemmie..."
4 - "...dolore invece: un mare di scuro, melmoso dolore privo di risentimento. Dolore senza speranza..."
5 - "...Concetta non si era mai sottratta ad un duello di sarcasmo di cui si riteneva campionessa mondiale..."
Mia personale valutazione: ****° - quattro stelle e mezzo su cinque
da fb:
RispondiEliminaSe non sbaglio questo è il primo, giusto? Vorrei leggerli anche io ma in ordine cronologico. La tua recensione mi convince ancora di più!
Claudia
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RispondiEliminaQuesto e troppo freddo per settembre sono cartacei. Gli altri due sono solo in digitale
Rosaria
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RispondiEliminaLetto, avvincente.
Iole
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RispondiEliminaBello e avvincente
Maurizio De Giovanni non delude mai
Carla
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RispondiEliminaMolto bello☺️ ho letto la serie dedicata a Mina Settembre, molto diversa dalla trasposizione in tv
Antonella
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RispondiEliminaMolto bello
MariLucetta
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RispondiEliminaGrazie! Leggero'!
Antonella
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RispondiEliminaIo adoro i libri di Mina!!! Sono il mio intervallo tra il libro' impegnato' e l'altro. De Giovanni è una garanzia
Laura
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RispondiEliminaDi questa serie di De Giovanni ho letto solo l'ultimo, "troppo freddo per settembre" mi è piaciuto anche se non l'ho trovato così appassionante. Ho visto la fiction su Rai Uno e, pur avendo letto un solo libro, mi è sembrato che la trasposizione televisiva fosse decisamente diversa dalle storie dei libri. Ho intenzione di leggere qualche altro libro di questa serie ... Ma per il momento le storie del commissario Ricciardi, mi appassionano di più
Paola
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RispondiEliminaPer me: pessimo.
Storia improbabile, ripetitiva, personaggi tagliati con l' accetta, e folklore che si fa macchietta. Solo qualche raro sprazzo ci ricorda che l' autore è De Giovanni.
Antonietta
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RispondiEliminaAvevo bisogno di un libro leggero senza essere banale, mi sono proprio divertita! Molto diverso dalla trasposizione televisiva
Silvana