#KdL - KIAVE di LETTURA n° 397 |
E' stato un pranzo diverso, non stento a dirlo. Ho messo in moto tutto quello che mi è capitato di leggere in questo periodo. Mi riferisco a quanto evidenziato dalle associazioni che si occupano di questo argomento che più volte hanno provato a far capire quanto fosse pericoloso il lock down per determinate situazioni familiari, purtroppo molto più di quelle che si possa anche solo ipotizzare. O che la logica farebbe immaginare in un paese civile nell'anno 2020.
Invece, come purtroppo ben sappiamo, per molte donne mettersi al sicuro dal COVID stando a casa come negli # di moda e secondo le regole dei vari DPCM ha significato esporsi ad un pericolo forse ancora più grande. Quello, di fatto, di rinchiudersi senza via d'uscita con i propri aguzzini, perchè di quello si tratta. Sono state attivate possibilità alternative per denunciare violenze (la richiesta di una mascherina specifica in farmacia che significava richiesta di aiuto) e si è cercato di tenere viva ed alta l'attenzione. Non so se l'obiettivo è stato realizzato completamente, alcuni dati sembrano dire di no.
I numeri dicono che mentre tutti i reati sono in netta diminuzione rispetto agli anni precedenti, i femminicidi no. Anzi, sono cresciuti. E come i freddi numeri aumentano, aumenta anche lo stato di disgusto e rabbia. Si stringe il cuore ferito. La memoria riporta a galla brutti ricordi. Alla bocca sale acido e vergogna. "Nemmeno con un fiore" sento spesso dire. Purtroppo solo dire perchè poi nei fatti resta costante la presenza di queste notizie che contengono morte e paura, quelle che attraversano le vite di tantissime donne, colpevoli solo del fatto di essere tali. "La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" recita quella panchina. Un rifugio che però fa sempre più male ed orrore e che gli incapaci e poveretti uomini in questione continuano a frequentare. Credendosi superiori padroni di vite altrui ed essendo in realtà assassini di vite, umanità e bellezza.
I numeri dicono che mentre tutti i reati sono in netta diminuzione rispetto agli anni precedenti, i femminicidi no. Anzi, sono cresciuti. E come i freddi numeri aumentano, aumenta anche lo stato di disgusto e rabbia. Si stringe il cuore ferito. La memoria riporta a galla brutti ricordi. Alla bocca sale acido e vergogna. "Nemmeno con un fiore" sento spesso dire. Purtroppo solo dire perchè poi nei fatti resta costante la presenza di queste notizie che contengono morte e paura, quelle che attraversano le vite di tantissime donne, colpevoli solo del fatto di essere tali. "La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" recita quella panchina. Un rifugio che però fa sempre più male ed orrore e che gli incapaci e poveretti uomini in questione continuano a frequentare. Credendosi superiori padroni di vite altrui ed essendo in realtà assassini di vite, umanità e bellezza.
Per loro il lockdown dovrebbe essere definitivo, in un posto da cui non poter uscire nemmeno con autocertificazione e condiviso solo con loro simili.
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