#KdL - KIAVE di LETTURA n° 425 |
Guardando per pochi minuti ieri sera "Fratelli di Crozza" mi sono imbattuto in una splendida idea dello stesso artista ligure. Mettere insieme il Grillo di dieci anni fa con quello di oggi, con una sorta di confronto politico all'interno della solita (in questo caso doppia) azzeccatissima imitazione. Dopo il primo sorriso, mi ha fatto davvero una strana impressione ascoltare i due toni diversi e soprattutto i diversi argomenti portati in scena. Mi è venuto da pensarci e rifletterci su.
Parla uno che aveva guardato con curiosità e partecipazione alle due edizioni del V-day, aveva aperto un minimo di credito (senza mai troppo trasporto/entusiasmo) al movimento al momento delle elezioni politiche delle ultime tornate e che era allineato su molti degli aspetti lanciati e proposti come clamorose novità dallo stesso Beppe.
Se negli spettacoli portati in scena c'erano alcuni spunti che mi lasciavano perplesso, nelle manifestazioni di Bologna e Torino sentivo qualcosa di diverso. Qualcosa che condividevo davvero e vari spunti che nascevano dall'esigenza di qualcosa di diverso dopo anni di politica che si pensava non potesse toccare fondi più bassi di quelli di quel momento.
L'imitazione di Crozza di ieri sera le ricordava e le sottolineava con il tono di allora. Quel "vaffanculo" tanto schifato dai finti perbenisti, quella posizione di "nessun sconto" nei confronti di chiarezza/onestà/trasparenza nella gestione, quella voglia di portare via dalla scena politichese ed opportunismo. Ecco io sono rimasto lì. "LE COSE SONO CHIARE": adesso non ci sono più.
Per me il credito non convintamente aperto è stato buttato nel cesso con l'accordo con la Lega per il primo governo Conte, si è tirato lo sciacquone con l'accordo con gli "opposti alleati" per il secondo governo Conte, passato il Wc net con varichina dopo l'ultimo valzer che ha portato esponenti del Movimento a sedersi allo stesso tavolo di governo di Brunetta/Gelmini & c. e sotto braccio a quello "psiconano" (cit. ...sigh...) che sono sicuro se la ride sotto il cerone. Non che sia di interesse generale lo stato della mia apertura di credito anzi. Ma chi in qualche modo ha ascoltato o seguito o anche solo seguito il percorso politico o di istanza del Movimento dovrebbe vedere con attenzione lo spezzone di Crozza. E seguire il percorso fatto da molte delle idee e dei proclami di Grillo. Sull'affidabilità dei banchieri, sull'opportunismo politico di modificare schieramento ed alleati, sull'intransigenza rispetto a certi compagni di viaggio, sulla chiarezza espositiva dei programmi e delle intenzioni di chi ha le leve del potere in mano. Ecco. Forse l'unico difetto del dialogo tra i due diversi Grillo è che non era completo di tutti gli argomenti in questione e che essendo rappresentato da un indubbio artista comico può sembrare estremizzato. Ed invece tristemente è mancante per difetto.
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