#KdL - KIAVE di LETTURA n° 427 |
Come accennato nella scorsa Kiave di lettura (clicca qui) arriva immancabile come la pioggia nel fine settimana l'ennesimo "terremoto" in salsa PD. Dalle dimissioni di Zingaretti, in un rincorrersi di chiacchiere e chiacchiericci, siamo arrivati ad oggi dove "TUTTI QUEI SOGNI" di novità o svolta si sono materializzati (per i più fiduciosi) o volatilizzati (per i più pratici non troppo ottimisti).
Stamani infatti si è concretizzata la proclamazione, con maggioranza molto più che bulgara, del nuovo segretario che è stato in questi giorni rincorso fino a Parigi per sondarne disponibilità. Dopo un primo momento di "ci rifletto" ha sciolto le riserve ed è stato oggi incoronato segretario plenipotenziario. Oh via giù si saranno detti tutti quelli che ne hanno invocato il ritorno pregandolo di tornare al suo primo amore. Lui pugnalato dal #Enricostaisereno di Renzi che una settimana fa aveva annunciato "la soluzione è il ripensamento di Zingaretti, io non sono interessato". Ma come sempre "il bene primario è quello del Paese/Partito" quindi anche in questo caso siamo di fronte ad un sacrificato per la felicità comune che è "costretto" a cambiare idea.
"Donne, territori e giovani" i primi temi portati sul tavolo dal nuovo segretario, tanto per citare le principali....novità. Non sono così vecchio da ricordarmeli tutti ma da quando sento parlare leader più o meno nuovi, più o meno vecchi, più o meno...leader gli argomenti son sempre questi tre. Vediamo, magari questa è la volta buona. Diciamo che l'originalità non gli manca.
Sarebbe stato innovativo avesse già dato 2/3 input operativi in tal senso accanto all'enunciazione dei temi. Di qualsiasi tipo eh. Ma frasi del tipo "primo obiettivo quello di ascoltare i territori ed essere aperti alle positive contaminazioni"....beh le potevo dire io e non c'era nemmeno bisogno di arrivare fino a Parigi per trovarmi.
Invece l'idea di ripartire per i dirigenti del PD (per capirsi quelli che a detta del precedente segretario non pensavo ad altro che alle poltrone nonostante crisi mondiale e pandemia) era legata solo ed esclusivamente all'ex presidente del Consiglio. L'unico possibile salvatore della situazione è stato individuato proprio in lui. Da loro stessi cacciato e che se ne era andato sbattendo la porta e sostanzialmente disconoscendo lo stesso partito. E che forse proprio proprio non l'ha completamente digerita direbbe un seguace di Freud sentendo uno dei passaggi fondamentali del discorso di insediamento "Non avete bisogno di un segretario ma di un nuovo partito". VOI. Della serie io dal PD avevo più o meno preso le distanze quindi il segretario serve a voi, mica a me. Mi pare un buon inizio.
E così, altro giro altra corsa. Anzi, stessa di anni fa.
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