#KdL - KIAVE di LETTURA n° 438 |
Un evento che ha lasciato tutti senza fiato. Una funivia che improvvisamente interrompe la sua attività e tragicamente trasforma un viaggio in una tragedia. Un clamoroso e drammatico incidente che ha trasformato il tratto Stresa-Mottarone in un luogo di lacrime e purtroppo vittime.
Una sorta di trama da film thriller dove risalta il dramma di una storia incredibile ed il romanticismo di un gesto epico. Quattordici vite interrotte ed una clamorosamente segnata ed incredibilmente salvata. Parlo della vicenda del piccolo Eitan, miracolosamente vivo grazie all'ultimo abbraccio del padre che "VISSE COMUNQUE MORENDO", riuscendo nell'impresa di salvare il suo amore più prezioso.
Questa storia ha ovviamente toccato i cuori di tutti. Per le intere famiglie che sono state "tragicamente" annientate dalla vicenda. Per la modalità con cui l'incidente è accaduto. Per il coinvolgimento di bambini. Per il numero di persone che nella prima domenica di "libertà" dopo il lockdown hanno visto la loro vita finire.
Ma sono stati i giorni successivi che hanno messo su una ferita già pulsante chili di sale. Le motivazioni della tragedia sono apparse da subito legate più ad una "mancanza umana" che non ad una tragica fatalità. Sono ovviamente in corso le indagini e stabilire adesso i responsabili ed il loro grado di colpevolezza sarebbe sbagliato. Però emergono già elementi. Sconvolgenti.
Il capo servizio dell'impianto ha confessato infatti di aver messo il blocco del freno ma evidenziando che le anomalie non erano legate alla fune. Il direttore ed il gestore dell'esercizio negano di esserne stati a conoscenza. La procura indaga sulle dichiarazioni dello stesso capo servizio che invece conferma di aver concordato con i suoi responsabili la disattivazione del sistema di emergenza. Motivazioni? I problemi economici che sarebbero scaturiti dal fermo per la manutenzione necessaria e la relativa analisi della situazione susseguente.
In queste indagini credo anzi temo che ne sentiremo tante di versioni. Di scuse. Di tentativi di sottrarsi alle proprie responsabilità. E sarà invece fondamentale "non abboccare" e mantenere viva l'attenzione ed accesi i riflettori dell'interesse per la vicenda. Non deve e non può diventare una delle tante storie dove colpevoli e condanne sembrano non arrivare mai e quando arrivano è troppo tardi. Ci sono 14 vite interrotte ed infinite esistenze che saranno per sempre segnate da quella fune staccata. Per il loro rispetto, non può essere minimamente modificata l'esigenza primaria: verità e giustizia. Rispetto a questo, nessuna scusa è possibile.
Non cambierà la tristezza e la tragedia ma almeno non se ne aggiungerà una ulteriore: l'ingiustizia di non avere una risposta.
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