domenica 29 maggio 2022

Bolliti vincenti

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 489
Dopo la conquista dell' Europa da parte della mia Viola, le ultime tappe della stagione calcistica si chiudono con le vittorie di Conference e Champions da parte di Roma e Real Madrid. Due coppe che vanno in direzioni opposte. Una verso una squadra all'esordio nell'iscrizione nell'albo d'oro come la squadra giallorossa, una verso la più titolata che conta con quella di ieri 14 Champions League
Il nostro ritorno dopo anni in Europa è stato seguito dalle immancabili polemiche di cui a Firenze non riusciamo evidentemente a star senza. Tra rinnovi, conferme, progetti che si sommano, cancellano e ripropongono abbiamo deciso di trascorrere la prima nostra settimana europea così, proprio mentre Roma e Real andavano ad alzare le loro coppe a Tirana e Parigi.
Nella loro totale diversità queste due vittorie hanno anche elementi in comune e di differenza con il nostro ritorno europeo. Noi infatti abbiamo fatto del gioco e della predisposizione "al bello" le caratteristiche della nostra stagione. I due successi europei fanno invece dell' impostazione della squadra alla vittoria il DNA principale dei club che hanno vinto. Il Real basandosi sui colpi dei singoli e sull'esperienza di grandi campioni, la Roma su un'identità di squadra modellata su caratteristiche di grinta e tenuta. 
Non solo, altro elemento comune la presenta di un allenatore altamente vincente che sembrava essere appannato. "Bollito" come definito dai super esperti. Anzi bolliti. E sono stati serviti, i super esperti non i bolliti. 
Ancelotti infatti al ritorno al Real quest'anno, ha messo la firma su titolo e sulla sua quarta Champions League. Mai al centro della scena comunicativa ma da sempre vincente con squadre diverse ed anche se sempre importanti, mai banale nell'ottenimento di successi entrati nella storia di quei club. 
Mourinho invece ha messo la firma sulla sua quinta coppa europea, aggiungendo a questa impresa un vanto maggiore, quello di averle conquistate con squadre non troppo abituate a vittorie in campo europeo (vedi Roma ma anche Porto ed anche Inter a livello di Champions). Per caratteristiche personali e gioco delle sue squadre, Mou è molto lontano dal prototipo del mio allenatore preferito. Eppure. E' stato "amore" sin da subito. Vederlo alzare quella coppa (anche se con una squadra non amata anzi...) è stata fonte di sorrisi. "LA VERITA' CHE SO LA SA DA SEMPRE ANCHE LUI" e cioè che se si mette in gioco lo Special One poi difficilmente non arriva al traguardo. Indisponente, gioco brutto, lamentele. Tutto quello che volete ma alla fine, i conti riportano il suo nome come vincente.
Così dopo il ritorno nell'habitat naturale della mia Viola, il ritorno alle naturali polemiche per noi fiorentini, anche le coppe europee ritornano ai loro legittimi proprietari. Bolliti per qualcuno, vincenti per la loro storia, unici per i loro numeri. Uno unico ad avere vinto i titoli nei cinque maggiori campionati europei, uno unico ad avere vinto tutti i titoli europei attualmente in palio. Il resto è chiacchiera

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