#KdL - KIAVE di LETTURA n° 486 |
So che è praticamente impossibile da credere ma anche a "questo giro" il valentissimo parlamento italiano si è di nuovo messo nelle condizioni di stupire chi lo segue con "immutata ammirazione" da anni. Siamo infatti ormai in prossimità dell'ultima curva semestrale dell'operatività della legislatura e pare che ci sia il rischio che il tempo.....manchi.
Curioso vero? "TUTTI QUEI GIORNI" passati nella legislatura evidentemente non sono bastati per trovare lo spazio per affrontare questioni che adesso si prova a rincorrere.
Rincorse che già si intuisce avranno forti difficoltà di riuscita per i tempi dilatati e complicati dei percorsi legislativi/parlamentari. Cosa ormai nota e non nuova che quando aveva visto aprirsi uno spiraglio, altrettanto curiosamente, l'ha visto rapidamente richiudersi. La causa? La mancanza di accordi ed i voti per creare qualcosa di concreto e spendibile per l'approvazione di provvedimenti/disegni legge da anni invocati. Quali? Diritto alla cittadinanza, provvedimenti contro l'omotransfobia, legge sul fine vita. I cosiddetti diritti civili. Giusto "una cosina" ecco.
Argomenti e provvedimenti che dovrebbero essere alla base del vivere degno di ogni singolo cittadino di una nazione appunto civile ma che invece vengono relegati a provvedimenti da rincorrere e da spendere sull'altare di un percorso politico ignoto ai più ed anche agli stessi "protagonisti". Così a ragazzi nati e cresciuti in Italia non sappiamo dire se e quando potranno diventare italiani, a ragazzi/ragazze/uomini/donne vittime di bullismo/violenza/aggressioni/offese per l'orientamento sessuale non riusciamo a dire quando potranno (esempio) baciare in pubblico il loro compagno/compagna/amante senza doversi guardare intorno preoccupati e/o impauriti, a persone malate terminali ed ai loro familiari non siamo in grado di far scegliere una fine dignitosa e consapevole per la propria vita. Non solo. Si può far "meglio".
Ogni "tot" infatti certi argomenti riacquistano la ribalta. Per mancanza di altre notizie o per eventi tragici/di impatto la simpatica armata brancaleone (spero che il Maestro Monicelli mi perdoni il paragone altamente offensivo per la sua "squadra" guidata dall'immenso Gassman) della politica italiana segue l'onda e (ri)promette il classico "mari&monti" a cui ormai nessuno crede più. Qualche giorno di vaga dimostrazione di operatività poi partono gli ostruzionismi, gli opportunismi, i veti, le tempistiche ristrette, gli emendamenti, gli slittamenti e le accuse incrociate sulle responsabilità per gli affossamenti. A quel punto ai cori giustamente indignati replicheranno i relatori/politici di turno con la classica scusa "Abbiamo perso un'opportunità per colpa di avversari politici miopi". Eh no caro/cara. "Ci avete fatto perdere l'ennesimo diritto, TUTTI" che è diverso.
Altro giro, altra corsa, altri diritti civili rimessi nel cassetto buttando via la chiave. Con rammarico e danni per tutti non solo per quei ragazzi che non diventeranno italiani, quegli uomini/donne che non potranno baciarsi senza ansie/paure o per chi in situazione terminale non potrà decidere se/come porre fine alla propria vita. Questo schifo riguarda tutti perché i diritti civili non sono o meglio non dovrebbero essere esclusivi in un paese/mondo civile. Per questo ce ne dovremmo interessare come comunità e non come categorie perché se non vengono tutelati e rispettati ne siamo tutti umiliati. Profondamente.
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