sabato 1 ottobre 2022

Nessuna apertura di credito

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 507
Una settimana. Ed ancora l'eco dell'esito elettorale deve spegnersi.
Certo, i risultati erano attesi, previsti e prevedibili. Ma quelle percentuali che si sono piano piano evidenziate fanno ancora rumore. Eccome. 
Secondo le previsioni doveva vincere il partito che ha diversi esponenti che spesso sfilano con braccio alzato e canti fascisti e così è stato. Doveva risultare evidente la leadership all'interno della coalizione vincente e così è andata. Sembrava molto probabile il tracollo di praticamente tutti i "rivali", interni ed esterni alla coalizioni, ed anche questo magicamente da ipotetico si è trasformato in reale.
Ovviamente da domenica notte, dal maratoneta Mentana in poi, si sono susseguite tutte le analisi possibili, tra quantità di voti, percentuali, raffronti con precedenti elezioni e fotografie del prossimo Parlamento e relativa suddivisione. Quindi non serve praticamente a niente che io scriva un post al riguardo dopo sette giorni. Ma il blog è mio e decido io come annoiare i pochi che mi leggono e così eccomi qua.
Sarebbe poetico parlare di "ITALIA CON GLI SFREGI NEL CUORE" ma in realtà il tutto non è calato dall'alto. Se il partito con la fiamma ancora nel simbolo e qualcos'altro ancora nel cuore ha convinto 1 votante su 4 diciamo che gli sfregi sono autoinflitti. Meno doloroso? No di certo, ma come direbbe mamma Vanna "mal voluto 'unnè mai troppo" e quindi bisogna cominciare anche a non considerarla come un'improvvisa calamità. 
Erano mesi che si conoscevano i risultati di questa tornata elettorale. Non nel dettaglio ma molti analisti con previsioni pre-apertura delle urne ci sono andati vicinissimi, quindi grandi sorprese evidentemente non ce ne sono state, come scrivevo ad inizio post. Ed in modo altrettanto evidente da parte di chi ha gridato in loop all'emergenza fascista non c'era tutta questa paura. Non parlo di un singolo partito (PD) ma  di tutto uno schieramento che a parole si è posto come alternativo, ma che nella pratica ha steso il tappeto rosso a Giorgia Meloni ed i suoi amici. Perché era con questa legge elettorale che si eleggeva il Parlamento, tante volte a qualcuno fosse sfuggito. Legge scritta e votata dagli stessi che adesso imputano a questo sistema la sconfitta. E con queste regole, presentarsi frammentati ed in lotta reciproca per un misero 0,qualcosa% in più per gloria personale rispetto ad uno schieramento già avvantaggiato "dall'aria che tirava" e perdipiù unito era come dire "avanti accomodatevi". E tenere la porta per favorire l'ingresso di questa destra al governo oltre che paura fa davvero rabbia.
Sì, perché a vincere non è stato un "rassicurante" centro-destra ma LA destra. Quella più estrema, quella più vicina alle derive nazionaliste, quella che per atteggiamenti/idee/programmi/proclami non solo strizza l'occhio ad antichi valori ma li rispolvera rendendoli attuali. 
"Ma lasciamoli lavorare e governare, poi vedremo e valuteremo". Eh no. Proprio no. Le parole della donna cristiana che vuol permettere alle donne di non abortire, della mamma che non vuole piegarsi alla supremazia della lobby LGBQ, della politica che vuole il blocco navale contro gli sbarchi dei clandestini "sbagliati", della statista che vuole andare a prendere gli immigrati nei paesi cattolici o comunque di suo gradimento, la futura presidente del consiglio che con tono chiarissimo annuncia che rialzeranno la testa quelli che l'avevano dovuta tener bassa, ecco tutte queste parole le ho bene impresse nella testa. Così come il suo CV politico che tutti si sono dimenticati considerando l'allora giovane missina ed ex ministro del governo Berlusconi di quattordici anni fa come qualcosa di nuovo e fresco. 
Quindi, democrazia ha voluto che ci fosse questa nuova maggioranza? Perfetto, avanti. Ma non chiedetemi di "aprire un credito" ed aspettare di vedere quel che faranno. A differenza di PD/sinistra/M5S/iduefenomenidellapolitica io ai fascisti non apro né la porta ne il credito, così mi hanno insegnato e così ho sempre fatto e continuerò a fare. E così continuerò a chiamarli, con il nome che tutti si vergognano ad usare ma che li rappresenta e li fotografa nel migliore dei modi, anzi in quello più vero.

4 commenti:

  1. da fb:
    Quoto ogni parola.
    A Chi mi dice :” aspetta, vediamo quello fa”
    rispondo : “no grazie, mi basta - e avanza - quello che ha già fatto.
    Ma il problema degli italiani e la cattiva memoria purtroppo…
    Siamo in democrazia( almeno per ora), ha vinto ed è giusto che governi, ma di qui a darle fiducia, ce ne corre…
    Silvia

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    1. esatto…pretendere di fidarsi di un governo fascista, anche no…

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    2. da fb: se lo faccio il mio nonno torna dall’altro mondo e mi sgozza con le sue mani!!!
      Silvia

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    3. esatto…il mio accompagnato dai miei zii…e da qualcun’altro..😉

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