domenica 29 giugno 2025

Vasco nel caldo Olimpico

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 649
Non è facile provare a raccontare un concerto di qualcuno che non è il tuo cantante preferito ma consideri qualcuno che ha fatto e sta facendo la storia musicale. Generale e personale. Perché per tanti motivi, Vasco ha comunque un importante riflesso su tanti momenti e percorsi personali. Vuoi per l'influenza che ha sul mio migliore amico e quella che lui ha su di me (essendo il fratello che mi sono scelto...), vuoi per le sue canzoni che arrivano dentro ed allo stomaco in modo uguale e speciale.
"NON DOVETE BADARE AL CANTANTE" è quindi una raccomandazione che in questo caso arriva a destinazione  con difficoltà. Anche perché questo splendido (quasi) settantacinquenne di Zocca è riuscito a riunire di nuovo il gruppo speciale che ieri sera in quel dell'Olimpico mi ha accompagnato, fatto ridere, stretto, preso in giro, messi a turno come bersaglio delle prese in giro, alleggerito, fatto riflettere, insomma vivere "un gran bel film".
Non era il primo concerto di Vasco (qui nel mio Katalogo le precedenti esperienze) ed in generale faccio un po' fatica a commentare dal punto di vista "tecnico" qualcosa di tanto impattante a livello di emozione. Vasco ha avuto bisogno di varie pause ma quando ha cantato è sembrato molto carico ed in palla, un filino meno quando si è un po' perso in qualche discorso o di troppo (io lo preferisco quando parla con le parole di Sally, meno quando commenta Rewind) o troppo lungo ma che alla fine ha lasciato un messaggio importante: l'immagine della bandiera della pace sul palco. Sono mancati alcuni pezzi che avrei sentito volentieri ma la scaletta ne aveva comunque tanti di impatto. La doppietta Sally - Se ti potessi dire ha davvero toccato vette che da sole valevano il concerto ed il caldo romano di una giornata da codice rosso. 
Due anni fa al Circo Massimo (clicca qui) secondo me l'esibizione era stata di un livello più alto ma sono paragoni sempre antipatici e fine a se stessi. Credo che in certi eventi e con certi artisti devi solo aprire "la borsa" (la valigia è dedicata solo per il mio Poeta) e metterci dentro quello che ogni volta riescono a farti passare. Anche questa volta la borsa è molto carica perché la fortuna di partecipare ad eventi del genere si percepisce davvero a pelle, anche sudata. Emozioni, storia, canti, balli, condivisione. Tanta roba che arriva davvero bella chiara. E se qualche pezzo manca o ci sono alcune pause o discorsi in più è davvero......il meno.
Quindi....GRAZIE VASCO, come tutte le volte che ci siamo "incontrati".







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