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#KdL - KIAVE di LETTURA n° 654 |
Ci sono date, come quella di qualche settimana fa relativa all'anniversario della strage di Via d'Amelio (clicca qui), che a distanza di anni fanno ancora più rumore.
Una di queste è l'anniversario di oggi, che ricorda come "BOLOGNA HA NEL CUORE UNA VECCHIA STAZIONE E CANZONI D'AMORE DEL DOPO".
Quell'orologio fermo che oggi gira come immagine un po' ovunque ha da sempre una potenza particolare, accentuata con il trascorrere del tempo dalla rabbia sorda per qualcosa di davvero inspiegabile, triste e tanto tanto tanto doloroso.
Mamma mi raccontava sempre che quando è successo e lei avevamo sentito la notizia alla piccola tv della casa di campagna le se era gelato il sangue immaginando tutte quelle persone che cominciavano ad essere annunciate come vittime. Quando è capitato di sentire i nomi delle vittime nei giorni della commemorazione sono venuti alla mente i loro percorsi, immaginate le loro storie, rivissuto il gelo di un Paese sconvolto da quella strage.
45 anni - 85 morti - 200 feriti. Ogni numero oggi pesa un po' di più. Ogni numero oggi ferisce molto di più. Ogni ricordo non deve scolorire. Ogni responsabile (diretto e meno) deve essere ben ricordato come la sua origine. Ogni vittima ed ogni familiare deve essere rispettato nel ricordo e nel percorso dello stesso. Ogni due agosto ed ogni giorno.
Oggi di più.
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