mercoledì 20 luglio 2011

Un uomo di Stato

Vola il tempo e lascia la sua scia sempre più leggera quasi a non far pesare il suo incedere. Ma in certi momenti rallenta, si ferma e diventa dannatamente "pesante". Ho cercato in tutta la giornata di ieri le parole giuste per non far passare la giornata dell'anniversario della morte di Borsellino senza un segno. E non ci sono riuscito. Ho riletto quello che ho scritto l'anno scorso ed ho provato lo stesso senso di rabbia ed impotenza di fronte a questa fine così tanto annunciata e così tremendamente oscura diciannove anni dopo via d'Amelio. "OGNI TANTO NON CI PENSI" a quello che ha significato Borsellino ed il suo omicidio, ma quando ci rifletti un attimo non puoi non sbalordirti di fronte alla sua grandezza ed al relativo ed opposto schifo di chi quel giorno ha fatto esplodere via d'Amelio e di chi dietro a quella esplosione si è da sempre nascosto. 
Il senso di difficoltà nel pensare a tutto il coraggio con cui Paolo Borsellino è andato incontro alla codardia della mafia non abbassando mai la testa, è pari solo allo smisurata stima che si può nutrare per un uomo di Stato come lui. Difficoltà che provo oggi invece nel trovare stima vera per tanta gente che non riesce a farsi permeare dello spirito di Borsellino. Ieri come sempre c'è stato il carosello delle presenze e delle dichiarazioni alle celebrazioni dell'anniversario della scomparsa di Paolo. Carosello con le più alte cariche a dichiarare che la politica deve sciogliere ogni dubbio su eventuali legami tra mafia ed istituzioni o referenti e politici. Sarebbe bello, sarebbe il vero modo di onorare la memoria di Borsellino...e non solo. Magari cominciando da oggi. Chissà se già oggi Camera e Senato proteggeranno due loro appartenenti negando l'arresto per i casi Papa e Tedesco oppure concederanno ai giudici di fare il loro lavoro senza "protezioni di Casta". E chissà, ad esempio, se le parole di Napolitano, Fini e Schifani, che così lodevolmente si sono esposti oggi in moniti a favore di ogni risoluzione netta per i casi di sospetta vicinanza tra mafia e politica, fossero anche di autocritica per aver permesso a noti politici di definire "eroe" un mafioso acclarato e "subnormali" i giudici che indagano anche su questi rapporti senza intervenire con la forza, la decisione, il carisma e la fierezza proprie dello sguardo di Paolo Borsellino. nel pronunciare una frase da scolpire in ogni luogo "politico":
"Bisogna trarre le dovute conseguenze tra certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi. Invece ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza: cioé quest'uomo non è mai stato condannato e quindi è un uomo onesto".
Magari ieri è stato un nuovo inizio, sarebbe bello sperarci. Troppo difficile per il momento crederci.
BIGNAMI: ciao Paolo, speriamo che questo Paese si ricordi sempre di provare ad essere degno di te.

2 commenti:

  1. Ho provato sensazioni molto simili alle tue ieri mentre scrivevo due righe per ricordare un grande uomo come lui... che amarezza ripensarci, è triste vedere com'è tutto tristemente simile dopo 20 anni... ma credo che più triste ancora sarebbe perdere la voglia di credere che le cose possano cambiare, è difficile ma dobbiamo continuare a crederlo....Altrimenti saranno davvero morti per niente...

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  2. E' vero, dobbiamo crederci fortemente....

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