domenica 28 luglio 2013

Qualcosa di Grande

Kiave di lettura n° 41

E' stata una settimana complicata, di quelle da "testa bassa e pedalare", di quella in cui "CI VUOL SUDORE ED UN MINIMO DI CUORE" se vuoi resistere ed arrivare alla meta.
E così venerdì mattina scegliendo la maglia per andare a lavoro mi è venuto in mente quanto avevo scritto qualche settimana fa ed il fatto che spesso ci facciamo travolgere dagli eventi e dalla loro importanza relativa facendola diventare assoluta. Mi sono messo quella maglietta tra il sonno della mattina e la voglia di mettermi qualcosa di diverso, pensiero un pò stupido ma quella maglia mi ha fatto sorridere convinto. Gli impegni di cui sopra mi hanno fatto perdere il tempo giusto per scriverlo ed ho quindi ritardato la pubblicazione della kiave di lettura, ma mi è venuto in mente una cosa scritta un pò di tempo fa. Una cosa relativa proprio a chi si impegna con sudore e cuore per qualcosa di davvero importante. Torno su Emergency ed il suo impegno nel mondo ed il tentativo di dedicargli qualcosa di scritto (che trovate qui), che mi aiuta anche a coprire "il buco editoriale" preso questa settimana con la kiave di lettura, che prometto tornerà puntuale la prossima settimana. Un piccolo pensiero a chi compie qualcosa di davvero Grande.

dedicato ad i volontari di Emergency

E' sera e cala il buio velocemente quasi come al mattino si è alzato il sole. Le "STRADE VUOTE NON C'E' NEANCHE IL CLASSICO CANE" e il paesaggio mette i brividi. Case distrutte, ponti che non uniscono più le due rive del fiume e stracci di quello che doveva essere un negozio di abiti che svolazzano portati dal vento che comincia ad essere aggressivo. Quel che resta di una famiglia piange chiusa in una specie di bunker, consapevole che quello dove si sono riparati a ben poche caratteristiche di un vero bunker e che se dovesse arrivare un nuovo attacco, sarà solo la fortuna a  proteggerli tutti. Il RINTOCCO lontano dell'unica chiesa cattolica della zona fa sorridere amaramente. In molti pensavano che quella zona presidiata da quella caratteristica più occidentale fosse più al sicuro del resto del territorio. "Non bombarderanno zone di civili, meno che mai bombarderanno attorno alla chiesa" questo si dicevano gli abitanti della zona. 
Pensiero che per paradosso li avvicinava al ragionamento del "nemico", visti i proclami all'inizio dell'intervento da parte dei sostenitori delle bombe intelligenti "attaccheremo solo basi e punti strategici delle forze armate nemiche".  Ma purtroppo, le bombe saranno anche intelligenti ma la guerra è IDIOTA per definizione. Ed in più l'errore umano c'è in questo campo come in tutti i campi della vita, solo che quando sbagli gli ingredienti di una torta al limite la puoi buttare via, quando sbagli la misura di un attacco aereo muoiono dei civili innocenti (...come se ci fosse una categoria di persone meritevoli di morire sotto una bomba). E così purtroppo è andata.  L'area attorno alla Chiesa si è praticamente dissolta subito dopo il passaggio di quell'attacco aereo evidentemente fuori zona. Non si sa cosa cercasse ed a quale pericoloso "punto strategico nemico" avesse mirato, fatto sta che il risultato ottenuto è stato devastante. Una scuola, un mercato, diverse abitazioni, un numero non certo di persone di ogni età. Questo l'elenco di quello che non c'è più. Tutto ciò che resta è solo nella memoria e nei ricordi di chi è stato aiutato dalla fortuna ed è sopravvissuto a quel passaggio. Al passaggio di chi stava esportando la democrazia.

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