venerdì 19 luglio 2013

Uno speciale diciannove

Kiave di lettura n° 40

Avevo già in mente la mia kiave di lettura, era abbastanza "naturale" e scontata dato il ricorrere oggi del 21° anniversario della strage di via d'Amelio; una data che non riesco proprio a considerare come le altre visto che rappresenta uno degli "SFREGI SUL CUORE" italiano più grande e più doloroso. Avevo pensato di dedicare questo post a Paolo Borsellino ed al suo sacrificio cercando parole diverse da quelle già usate, ma lasciandole intatte come intensità e carico di rabbia e di dolore.
Ma stamani l'inviato romano mi ha spiazzato. Con il suo stile sempre in punta di piedi e quasi chiedendo scusa mi ha segnalato una cosa e dato che la sua segnalazione arrivava proprio di venerdì, l'ho da subito definita perfetta per il mio appuntamento fisso settimanale e voglio con piacere lasciargli il passo, inserendolo orgogliosamente tra i contributi ricevuti per le mie kiavi di lettura del venerdì.
E' un racconto, in parte scritto, in parte musicato ma soprattutto video. E' la storia di un pezzo della sua vita, o meglio di chi ha contribuito fortemente ad instradarlo nella sua vita. Un pezzo col sorriso anche se l'argomento non è da sorriso, un pezzo di stile e di classe come tutti i suoi pezzi ma dove lui a questo giro non risulta "vincitore" dato che è "surclassato" dalla capacità comunicativa di quel pezzo di storia che così tanto ha inciso nella sua vita.
Vi lascio alle sue parole

Una volta mio nonno ha rischiato di morire perché si è spaccato la testa. Era a Cattolica aveva dieci anni e uno con un carretto gli ha spaccato la testa. E’ rimasto tanto in ospedale e ha perso un anno di scuola. Un’altra volta ha rischiato di morire perché un dottore si è scordato di togliere un tappo da un tubo che gli aveva messo in pancia. Aveva 84 anni e era a Roma, all’ospedale. Anche quella volta è rimasto tanto in ospedale. Ma pure quella si è salvato. Un’altra volta ha rischiato di morire che gli mancavano 19 giorni per compiere 19 anni. Erano le 11.03 del 19 luglio e sopra allo scalo a San Lorenzo, a Roma, c’era il tenente puntatore Owen Gibson che sganciava bombe da un aereo che si chiamava Lucky Lady. Sotto c’era mio nonno, che ha detto “Bombardano!“, poi è scappato dallo scalo, è andato in un palazzo e pure quello lo hanno bombardato mentre ci passava sotto e anche lì si è salvato.
Questa è la storia che Remo, mio nonno, ha raccontato per tutta la sua vita. La storia di quando gli mancavano 19 giorni per compiere 19 anni e era il 19 luglio, aveva visto le bombe da sotto e aveva detto “Bombardano!”. Gliele tirava in testa il tenente puntatore Owen Gibson. Ecco oggi che è il 19 luglio e a mio nonno gli mancano 19 giorni per compiere 89 anni, pensavo al dottore dell’ospedale di Roma, a quello che guidava il carretto a Cattolica, al tenente puntatore Owen Gibson che ascoltano la storia di quel giorno e fino all’infinito sono costretti a guardare e ascoltare la sua risata anche sulle loro di facce.
Tutta questa storia, il video, le foto, saranno raccontate oggi pomeriggio a San Lorenzo durante i tre giorni di Resisti, Ricorda, Libera: tutte le info sul programma su http://www.liberarepubblicadisanlorenzo.it/resisti-ricorda-libera/
Adesso siete pronti per il video e la musica. Consiglio, fate partire la musica e l'intervista in contemporanea, con la musica che faccia da sottofondo basso alle parole. Sono alcuni minuti di video ma vi assicuro che ne vale davvero la pena.
Ancora complimenti "inviato romano" (l'unico per il quale non mi fa senso usare il "daje" romano), davvero sinceri e soprattutto complimenti all'uomo amante del 19.....che davvero, come ti ho detto, "ti ha dato le paste"
Trovate il tutto pubblicato anche qui, sul sito di shoot 4 change.

1 commento:

  1. da twt: onorato anche solo per l'accostamento musica/video...ho provato l'esperimento musica e video e funziona #metoccadatteragione
    l'inviato romano

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