Kiave di lettura n° 104 |
Se su questo blog l'unica "etichetta" dei post con un nome di calciatore è la sua, "UN MOTIVO CI SARA'".
Da quella presentazione nell'estate del '91 quel cognome ha rappresentato una scarica di adrenalina per me. Il calcio è uno sport di squadra e quella che conta è senza dubbio la #passioneda10 che ti lega ai colori della tua squadra, "i calciatori passano la squadra resta" è il motto più scontato ma anche vero di chi si lega a questa piccolagrande particolare malattia che è il calcio. Ma a volte ci sono delle eccezioni, piccole, medie o grandi.
Bati per me rappresenta l'eccezione IMMENSA.
E' IL giocatore, IL 9, IL centravanti, IL bomber. Ce ne sono stati tanti prima di lui, ce ne sono stati dopo, ce ne saranno ancora, ma non come Bati. Non per me. Se non canto più il coro "xxxx - gol" dedicato al bomber del momento il motivo mi sembra evidente: quei gol non torneranno e quel coro resterà sempre e solo bati bati bati bati gol.
Bati per me rappresenta l'eccezione IMMENSA.
E' IL giocatore, IL 9, IL centravanti, IL bomber. Ce ne sono stati tanti prima di lui, ce ne sono stati dopo, ce ne saranno ancora, ma non come Bati. Non per me. Se non canto più il coro "xxxx - gol" dedicato al bomber del momento il motivo mi sembra evidente: quei gol non torneranno e quel coro resterà sempre e solo bati bati bati bati gol.
Così quando nei giorni scorsi l'ho visto salire sul palco per l'inserimento nella Hall of Fame Viola e commuoversi mi sono venuti in mente i due precedenti momenti di commozione del mio San Gabriel da Reconquista, entrambi fortemente brucianti per chi da sempre lo vede come IL giocatore del cuore. Del gol con la maglia "sbagliata" ho già parlato ed in quel post citavo anche l'episodio precedente:
L'ultima immagine che abbina il MIO bomber e la mia Viola che avrei voluto ricordare è quella di un centravanti che al momento dell'ennesimo record infranto si infrange (gioco di parole voluto e dovuto) contro la rete e stremato si mette a piangere.
Rappresentava in modo evidente l'atto finale di una splendida storia d'amore durata nove anni, ma io sul momento non volevo crederci, non potevo crederci. Non poteva finire, non quella storia d'amore. E mentre praticamente tutta la curva mi diceva che dovevo cominciare ad abituarmi all'idea, io scuotevo la testa testardo rinchiudendomi nella mia convinzione.
Da quel 14 maggio 2000 Bati non ha più indossato la maglia viola ma per me non se l'è mai tolta. Quella domenica ha pianto dentro la porta sotto la Fiesole mentre tutti noi in piedi con i lucciconi cantavamo quel batibatibatibati gol in maniera ossessiva e frastornante, proprio come la sensazione che davvero l'imponderabile ed impossibile potesse accadere: vederlo con un'altra maglia. Anche l'accesso all'Europa e lo scudetto perso dalla Juve all'ultima giornata passarono per me in secondo piano. IL 9 se ne andava. Stavolta per davvero. Ma non per me. La famosa eccezione, quella che mi ha addirittura "costretto" a simpatizzare per i giallozozzi nell'anno successivo (ed oggi mi vengono i brividi) e sorridere contento quando ha portato la Roma a vincere lo scudetto; quella che mi ha emozionato clamorosamente nel rivederlo in campo per partite benefiche e che mi ha messo i brividi nel vederlo premiato ed inserito nella Hall of Fame viola.....anche perchè s'era arrivati alla terza edizione e....."'aveano ad aspettà dell'attro" visto che non può esistere premiazione di ogni genere dei migliori viola senza partire da lui, invece ancora non era stato inserito e la cosa faceva ridere i polli, le galline, le oche ed anche i piccioni (tanto per farmi riconoscere e fare un pò di sana "polemiha").
Un Bati sul palco molto emozionato, quasi "sciolto" dalla sua naturale durezza che l'ha contraddistinto nell'aspetto comunicativo da sempre, un Bati che tornava a casa e che stavolta prendeva la giusta ovazione invece che applausi misti a fischi come quando tornò a giocare con la "maglia sbagliata".
E quando sul palco il ricordo ed il racconto vola ad Wembley e l'emozione esplode, mi sento accanto a lui, con la mia di emozione per quella partita epica che non "passerà" mai.
Un tributo dovuto e meritato. Un tributo per IL 9 e per la sua storia in viola. Un riconoscimento di passione e cuore per quello che resterà IL bomber ed IL motivo d'orgoglio più grande nell'essere Viola.
da fb:
RispondiEliminaGuarda che piangeva quando s'è accorto che la targa ricordo non era d'oro......COMUNQUE IMMENSO BATI
Comunque io ai'riga il coro glielo cantavo. Tanto un ci credeva nemmeno lui!
Maso
Menomale mi collego di rado a FB..... :-)
EliminaAltro che targa d'oro... : - ) boccia che untusei altro....
Immensa stima per il Riga....ma meglio evitare eventuali incomprensioni....quando si parla di "santi"....