lunedì 15 gennaio 2018

Oltre il titolo

Kiave di lettura n° 270
E' un po' di tempo che questo post è salvato in bozze ed è arrivato il momento di provare a completarlo e poterlo inserire sia tra le mie Kiave di lettura che nel mio personale Katalogo.
ANDREA CARDONI - "Tutti romani tutti romanisti" - Marcos Y Marcos (per acquistarlo clicca qui)
Non è per niente facile commentare, o cercare di farlo, qualcosa fatto da una persona a te così cara ("tantecarecose" mi sembra di sentire in sottofondo....). Ma allo stesso tempo è bello cercare di condividere qualcosa di bello che qualcuno di speciale ha realizzato.
Ho avuto la fortuna di seguire l'evoluzione della sua idea e di vederla poi realizzata e presentata. Ammetto e premetto che il titolo l'ho scritto ma non lo citerò più, per ovvie ragioni cromatiche e non solo, "E' PIU' FORTE DI ME" e sono sicuro che il mio inviato Scrittore capirà.
Una volta superato l'impatto con il titolo si apre un mondo, dai colori speciali, di quelli che solo chi ha una penna piena di un inchiostro importante riesce a dipingere. Il romanzo di Andrea ha un contatto doppio con i miei due libri. Ad "Una passione da 10" si affianca per la passione che è descritta ed emerge in ogni pagina (anche se dai colori diveri; giusti i miei ovviamente...) mentre con "Sogni di Tricolor" ha in comune il racconto (sempre dalle due diverse curve) di quel Roma-Fiorentina dove Bartelt diventò clamorosamente una sorta di fenomeno. Nello stile del libro la prima cosa che emerge è la "semplicità di scrittura" che riesce a far passare perfettamente il senso del libro/intervista al mondo romanista. Anche se la lingua non è la tua, capisci che è quella giusta per raccontare la storia di SesarGomesse che ben presto diventa un vero e proprio pretesto per parlare della propria passione, quella di Andrea e quella degli intervistati/citati/"leggendati". Da chi incredulo risponde sull'argomento "..ma poi come se fa affà un'intervista su Cesar Gomez? e' na cosa immorale. Ma drogatte come tutti l'altri no?.." a chi tira fuori Bruno Conti "..lui ciaveva il 7 e faceva l'autografo tondo, come i capelli che ciaveva in testa, una capoccia tonda tutta nera.."; da chi non si riconosce nel calcio attuale "..adesso poi giocano alla mezza: prima noi alla mezza ce svegliavamo. E pure lì: tocca che te svegli presto, trovi posto che ciai ancora l'occhi pieni de caccole, arrivi dentro allo stadio che sei ancora tutto rincojonito, manco un minuto de preparazione prepartita te fanno fà più.." a chi finisce per fare disamine tecnico/tattiche "..il proyecto. Voleva il chiticaca, tichicaca, come se dice? Una cecagna te faceva venì, du palle..tutti passaggi, tre ore de posesion e poi perdevamo lo stesso.."; da chi fotografa la passione "..il momento del gol è una cosa che non puoi rintracciare in nessun altro momento della vita de altri individui.." a chi scivola sull'ego "..ma poi ste cose le metti sul Messaggero? Ma solo su internet o pure sul giornale stampato? Perchè così lo compro e lo metto da parte, ma mica perchè so vanitoso.."; da chi definisce e spiega il senso vero del #ecometesbaj "..noi siamo quelli di Roma-Liverpool. Tutti si ricordano delle tragedie di Roma-Liverpool o Roma-Lecce o Roma-Torino de Coppa Italia o Roma-Slavia Praga, nessuno però se ricorda de Roma-Gornik: è lì che è successo tutto.." a chi ti fotografa perfettamente il significato di quella palla che rotola su un campo "..il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti che ci sono nella vita. Il successo è molto fugace. Quello che ho imparato è che il calcio è una vita non molto reale..".
I ritorni che ha avuto, le presentazioni che ha fatto, gli applausi che gli sono stati concessi sono tutti completamente e totalmente meritati, ed ancora non bastano. Si legge benissimo, coinvolge, fa capire che le passioni esistono e che quando sono forti le riconosci, a pelle o come in questo caso soltanto leggendo. Fa sorridere ed anche un po' emozionare, anche per chi la Sud l'ha vista solo dal settorino ospiti. Complimenti Andre', davvero davvero davvero.
BIGNAMI: il libro racchiude in sè storie ed aneddoti ma soprattutto dipinge passioni. Prende la storia di Cesar Gomez come spunto e linea guida ma poi corre che è un piacere lungo strade parallele e vicine. Leggibilissimo e godibilissimo per tutti: appassionati di Roma, di calcio ma anche "solo" di chi ha una passione e la vede raccontata in tutti i suoi aspetti. Divertenti, totalizzanti, romantici, ironici. Chi l'ha scritto è riuscito nell'intento di andare oltre il banale insieme di racconti ma ha messo "in fila" una vera e propria storia. Una ricerca di un NON eroe che diventa eroica. Complimenti veri all'autore e consigliatissimo. Magari è inutile ribadirlo, ma non si sa mai, il mio giudizio non può che essere cinque stelle (e con +++) su cinque.

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