Ieri sera mi è capitato di soffermarmi sul nuovo programma "L'assedio" , "SU CANALE NOVE" direbbe il Poeta, ed ascoltare parte dell'intervista di Daria Bignardi a Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch. La profondità degli argomenti e la loro vitale importanza rendono difficile ogni tipo di commento (almeno per me) che non vada oltre ammirazione e commozione. Oggi on-line è diventato virale il video con il momento di commozione della stessa Linardi durante l'intervista e non ci sono molte parole da aggiungere.
Volevo soffermarmi su altro.
Ad un certo punto, verso la fine dell'intervista la Bignardi ha chiesto "chi vuole aiutare l'attività della Sea Watch cosa può fare?". E' passato un paio di secondi e Giorgia Linardi ha risposto: "Ascoltare le storie delle Persone" calcando la voce e la pesantezza di quello che stava dicendo sulle parole ascoltare e persone quasi a dire "ascoltare davvero" e "son vite, percorsi, emozioni, diritti". Mettendo al centro quello che riteneva importante davvero. Cinque parole che a molti saranno sembrate banali e semplici ma che in realtà, dette in quel momento con quella profondità e quel tono, sono diventate più pesanti, chiare e comunicative di ogni altra risposta che il 90% delle persone avrebbe dato in quel momento a quella domanda, iniziando a snocciolare regolamenti etici, finalità, numeri dell'ente, riferimenti bancari per donazioni, slogan di plastica e linee guida sulla centralità delle risorse umane.
Cinque parole. "Ascoltare le storie delle Persone". Anche per queste, grazie.
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