sabato 9 maggio 2020

Congiunti

KdL - KIAVE di LETTURA n° 387

Situazione di stallo. I numeri brutti del contagio continuano lentamente a diminuire ma sono ancora molto lontani dallo zero sognato, nonostante un marzo ed un aprile serrati. Le situazioni altalenanti di molte regioni non permettono ancora una visione rosea a breve. I discorsi si attorcigliano su loro stessi e tra limitazioni e provvedimenti siamo "TUTTI  SEMPRE PIU' IMPUTATI TUTTI SEMPRE PIU' GIURIA".  Ma da lunedì un po' lo scenario è cambiato. Comunicativamente parlando è partita la "fase due". Più oggettivamente la fase si sarebbe dovuta chiamare uno virgola qualcosa visto che alla fine dei conti la situazione non si è modificata più di tanto. Ma tant'è.
Quella che invece si è modificata di molto è stata la possibilità per molti di riabbracciare qualcuno che da un paio di mesi era diventato soltanto una voce telefonica o un'immagine virtuale. I famosi e tanto ironizzati "congiunti".
Chi non ha fatto una battuta o non ha girato un meme/video sulla definizione prevista dal DPCM ultimo alzi la mano. Ecco, bene, ora che siamo tutti a mani basse pensiamo per un attimo a qualcosa di buono rispetto al termine. Nonostante l'ironia (meritata) sulla definizione e le successive specifiche ed interpretazioni (....meglio sorvolare ogni commento....), questa settimana di fase...nuova...ha portato dei raggi di sole. Non tanto per la primavera simil estate esplosa ma proprio per qualcosa legato a quel termine tanto discusso. Per quella nuova tipologia di abbracci che si sono visti in giro. Dai tocchi con i gomiti ai baci lanciati da un metro e ottantasei (almeno in Toscana). Rigorosamente (almeno per la maggior parte degli italiani che seguono le regole) alla dovuta distanza, senza capannelli o "mucchi selvaggi" (cit Sandro Piccinini). Ma soprattutto con le dovute mascherine sotto le quali, e sotto quel triplo strato di sicurezza con elastici, finalmente si sono anche aperti dei sorrisi. Nonni impazienti di rivedere i propri nipoti, fratelli e sorelle finalmente nella stessa stanza, genitori che avevano impostato da giorni il conto alla rovescia per rivedere i propri figli. Non tutti purtroppo sono riusciti a farlo con tutti gli affetti, per le distanze elevate, per le interpretazioni e le definizioni del termine congiunto, per motivi logistici. E certamente sono conquiste "relative" rispetto a molto altro che ancora manca. Finalmente però lo squarcio di umanità è emerso evidente e ha fatto da brillante sfondo ad una settimana nuova. Allontanando per un attimo polemiche su assembramenti e ritardi nelle procedure di aiuto ed aprendo inoltre la strada ad una meravigliosa notizia che è arrivata proprio oggi. "Commozione! #SilviaRomano è libera". Voglio scriverlo con le parole di Pippo Civati perchè è stato uno dei pochi che ha mantenuto costante il riflettore acceso sulla vicenda della cooperante italiana rapita in Kenya un anno e mezzo fa. Lo immagino senza troppe parole (ne ha spese tante in questi mesi per la vicenda) ma solo realmente commosso dalla splendida notizia che finalmente è arrivata. Mai come oggi quel "restiamo Umani" di Vittorio Arrigoni, che tanto rincorro in queste settimane, è perfetto per salutare il ritorno di SilviaUna congiunta speciale che finalmente potremo riabbracciareBentornata Silvia. 

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