sabato 27 giugno 2020

Colpa sua...

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 394

E' arrivata l'estate, esplosa nelle temperature che accompagnano queste ultime giornate di giugno. Con la stessa costanza, ma con un po' più di fatica, anche tutto il resto prova a dipingere il paesaggio da fotografia estiva. Le attività lavorative di ristorazione ed accoglienza cercano singhiozzando di non accusare troppo lo stop forzato e le successive limitazioni. I possibili utenti e clienti che sono stati per "TUTTO IL TEMPO LI A TENERE IL TEMPO" dell'isolamento adesso vedono all'orizzonte la possibilità (in tempi e forme diverse) di rialzare la voglia di socialità e svago da sotto i tacchi dove era finita. 
In modi diversi ma tutti impegnati nel tentativo di far coincidere il costante avvicinarsi al cuore della stagione estiva con una situazione piano piano meno "drammatica". E' dura. E' genericamente riconosciuto che sia così. Ma provarci resta l'unica soluzione possibile. 
Affiancato a tutto questo, tranne che nelle illuminate tesi di Pappalardo ed i suoi amabili scienziati/seguaci,  il COVID non è andato in vacanza. E purtroppo neanche la limitatezza culturale di una parte di questo Paese (e non solo). Tra le tante cose dette e rimaste nella categoria "diciamole ora che essendo tutto fermo non costa niente, poi ovviamente torneremo a fare come prima" c'è sicuramente la considerazione e la condizione generale di certe categorie di lavoratori. Il "questo periodo deve farci riflettere" suonava sin dall'inizio vuoto, visto che si parla di argomenti che da sempre hanno ispirato interesse e riflessione di pochissimi. Nell'opinione pubblica, ma soprattutto e molto più pericolosamente, nella cosiddetta classe dirigente. 
Questa settimana è arrivata l'ennesima conferma. Il focolaio di nuovi contagi che nei giorni scorsi è emerso a Mondragone è stato accompagnato da una vera e propria caccia ai responsabili. Caccia che si è trasformata in una sorta di guerriglia urbana nel paese ed in un processo al colpevole sui media in generale. Sul banco degli imputati la comunità di lavoratori bulgari che occupa alcune palazzine della cittadina. Colpevoli di essersi ammalati e di non rispettare le consegne di isolamento. Oggi. Di aver rubato il lavoro agli italiani. Ieri. Di aver invaso il nostro Paese. Ieri l'altro. Domani chissà. 
Non era impossibile da prevedere che ci saremmo arrivati.  Il COVID in questo caso non è il problema ma il moltiplicatore di qualcosa di diverso. A Mondragone come da altri parti. Lavoratori sfruttati senza nessuna tutela, costretti a vivere in condizioni in cui il distanziamento sociale fa sorridere ironicamente anche solo a pensarlo e con un futuro segnato solo dal dogma "non perdere questo lavoro o sei finito/a". Accanto a loro, negli stessi palazzi o in quelli vicini, altri lavoratori o senza lavoro con le stesse condizioni o le stesse preoccupazioni. Chi vede in questa situazione un problema statistico di cittadinanza e/o nazionalità, vede una piccola infiltrazione durante un'alluvione. Oppure ha un piano molto semplice: sviare dal problema reale e cercare consenso.  
"....arrivano i bulgari a infettarci, arrivano i bulgari a non rispettare le ordinanze....la parola bulgari la potete tranquillamente sostituire con una nazionalità qualsiasi, l'importante è che siano altro rispetto a noi così il giochino fila liscio liscio..." ha scritto ieri Giulio Cavalli su tpi.it (clicca qui per leggere l'articolo). Nel giochino dal titolo "è colpa sua" è stata e sarà come sempre accantonata l'analisi della situazione reale e con essa anche i veri punti da affrontare. Lo sfruttamento del lavoro nero e non, la clandestinità necessaria come arma di ricatto, la giusta attenzione alle denunce già note, l'invivibilità di molte situazioni lavorative ed abitative, il mescolarsi di varie illegalità ed il conseguente loro rafforzamento, l'assenza di tutele lavorative e di vita.
Punti che non hanno una nazionalità o un colore della pelle e che dovrebbero essere analizzati con un unico obiettivo: non rendere schiavi degli esseri umani
Ma tranquilli. Per chiudere con ottimismo sulla possibilità che questi argomenti siano trattati nella maniera più completa e oggettiva c'è una novità. Lunedì a Mondragone arriverà Salvini ed il suo codazzo di sostenitori e mezzi di comunicazione/informazione (...). Allegri. Basta aspettare pochi giorni. 

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