#KdL - KIAVE di LETTURA n° 441 |
Dopo due anni di "transizione" (che ne seguivano un'altra serie infinita sotto la vecchia gestione) la nuova stagione doveva/dovrà essere quella di una nuova programmazione e di una sorta di svolta per la gestione Commisso.
Il primo anno tutto era stato fatto di corsa (in parte vero in parte la cosa ha coperto vari errori) ed il tutto era stato comunque coperto dall'affascinante arrivo di Ribery. Il secondo era un anomalo campionato che partiva con tempi strettissimi rispetto al precedente che aveva avuto un epilogo solo ad agosto (vedi covid e prima ondata) e l'idea di dare di nuovo fiducia a Beppe pur non essendone completamente convinti tutti aveva minato il tutto sin dall'inizio.
Quest'anno sembrava quello giusto per ripartire. Nuovo allenatore, cambio di buona parte della squadra ed una sorta di taglio del nastro di un nuovo ciclo. I timori di tempi lunghi che da sempre ci accompagnano sul mercato ("ore decisive per Longo" docet) facevano ipotizzare una scelta per guida tecnica e dirigenziale non immediata. Se per la parte dirigenziale i timori si sono concretizzati (Burdisso è arrivato dopo la scelta dell'allenatore, Pradè non si capisce se è stato demansionato, Antognoni è vicino ad un nuovo addio) per quelli riguardanti l'allenatore siamo incredibilmente partiti in anticipo ed abbiamo trovato "la quadra" addirittura prima degli altri.
Indipendentemente dai gusti personali la scelta era di quelle che dava speranze. Personalmente ritenevo (e ritengo) che la svolta vera e propria poteva arrivare solo con due nomi (Sarri e Spalletti) ma la scelta di un tecnico comunque di una certa esperienza e con un nome "ambizioso" come quello di Gattuso lasciava sperare bene, pur tra i pro ed i contro. Certamente tra i contro quelli di un carattere non facile che anche in altre esperienze lo avevano in qualche modo segnato. In aggiunta uno stretto rapporto con il proprio procuratore, talmente forte da far influenzare spesso le campagne acquisti. E proprio su questo, prima ancora di cominciare, si è arenato il rapporto ed adesso "NE PARLANO SOLO CON GLI AVVOCATI".
Venti giorni dopo la scelta effettuata e dieci giorni prima dell'ufficializzazione della nuova stagione tutto è finito. Contratto annullato e da quelli che avevano scelto per primi siamo diventati gli ultimi della serie A. Si deve ripartire.
Colpe? Bah. Facile e difficile da individuare. Normale che farsi prendere per il collo da un'agente per scelte, importi e tempistiche non è accettabile. Altrettanto normale che era ovvio a tutto il mondo che facendo quella scelta veniva preso il pacchetto nella sua interezza e che negli anni scorsi non è che proprio si sia stati "esenti" da commissioni per procuratori/agenti.
Sorge spontanea la domanda: ma prima di firmare il contratto e nei venti giorni successivi "di'chehannoparlato" se si son ritrovati così sorpresi all'improvviso?
La risposta non ce l'avremo mai perché già trapela una clausola tra le parti impostata sul silenzio. Ce ne faremo una ragione, ovvio. Ma è l'ennesima che ci dobbiamo fare e come dicevo all'inizio cominciamo a farci l'abitudine, commentando "l'è nova....tutte a noi....". Adesso riparte la ricerca dell'allenatore. I nomi son tanti, alcuni anche accasati e vien da chiedersi (visto che si vuole fare i super ligi alle normative ed ai contratti) quanto sia "corretto" andare a cercarne uno che ha appena rinnovato il suo contratto. Ripartiranno le voci e piano piano copriranno il contratto più velocemente rescisso dalle parti della storia. Un nuovo capitolo del libro "Solo Qua" che certamente non ha messo benzina in un serbatoio di passione che comincia davvero a scarseggiare, tristemente vicino alla "riserva".
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