#KdL - KIAVE di LETTURA n° 443 |
Lo confesso, questo post sarà davvero poco interessante. E' uno di quelli che ancora meno di altri possono catturare l'attenzione di chi per sbaglio o per volontà può passare di qui, ma mi andava di scriverlo. Mi è venuto spontaneo proprio in questi giorni di corsa all'inno di Mameli e di bandiere sui terrazzi.
Ad i primi europei con sedi variabili l'Italia di Mancini sta dando grandi soddisfazioni ai propri tifosi, come poche volte era accaduto negli ultimi anni/decenni. Giocando un bel calcio e dando dimostrazione di essere squadra vera. Dall'inizio l'ho indicata come favorita, un po' per un cammino iniziale oggettivamente facile che poteva consolidare le proprie convinzioni un po' per l'oggettiva dimostrazione di quadratura. Con Turchia e Svizzera non c'è stata gara, con l'Austria ha oggettivamente sbandato nella ripresa e per pochi cm (quelli del gol annullato e del rigore non concesso per precedente fuorigioco sempre di spazi limitatissimi) non è andata sotto. Quelli che sanno di calcio dicono che è proprio quando potresti "cadere" e non lo fai che "VINCI CASOMAI I MONDIALI" o gli Europei. Ai quarti di finale dell'altra sera contro la prima avversaria "seria", la squadra di Donnarumma ed Insigne ha riacceso l'interruttore giusto ed ha dominato il Belgio e meritato la vittoria.
Entusiasmo, festeggiamenti, sogni, speranze, ambizioni. Ma su questo carro, mi spiace, ma non riesco a salire. Ho letto nei giorni scorsi un articolo che ha suscitato molte polemiche. Massimo Fini ha infatti messo giù i motivi per i quali lui non tiferà per l'Italia agli Europei, principalmente riassumibili nella difficoltà di vedere Draghi ed il suo Governo prendersi il merito anche di questa eventuale vittoria. Ecco. Non c'entrano niente con i miei di motivi.
Da sempre credo che la passione ed il tifo calcistico sia qualcosa che va oltre logica e/o razionalità. Mi sono innamorato del colore viola da piccolo e sono certo che è un amore che non potrà mai finire. Magari si attenuerà come ha fatto in alcuni momenti e come sta facendo adesso, ma non potrà mai sparire.
Sul fronte nazionale il percorso è stato ed è più complicato. Ho conosciuto il pallone per la prima volta durante i mondiali dell'82 con i gol di Paolo Rossi e con la classe di quell' "estemporaneo 9" (Antognoni) che chi mi stava "insegnando il calcio" mi continuava ad indicare come "quello più forte di tutti, il nostro grande Antonio". Ma negli anni in cui la passione si fortifica ed accende il gas (quattordici/sedici anni) a Firenze la nazionale è diventata qualcosa da guardare con occhio critico. Scorie dell'82 e dello scudetto rubato che ti sei sentito raccontare all'infinito che si sono sommate alla vicenda Baggio, alla partita in casa della finale Uefa giocata ad Avellino, Matarrese e le sue ritorsioni, la retrocessione in B con le spinte arbitrali, il fallimento e la C2, Tangentopoli, la qualificazione Champions svanita, la penalizzazione. Un mescolone riconosco. Roba forse "lontana" per molti, di "poco conto" per quasi tutti. Ma non per chi quelle cose le ha vissute sulla pelle negli anni in cui la passione ha deciso che strada prendere e quella somma di cose ha fatto sì che per la maglia azzurra non si accendesse. Anzi. In molti momenti, soprattutto durante gli anni della gestione di Marcello Lippi, il sentimento è stato esattamente l'opposto rispetto al tifo ed ai caroselli, tanto che nel 2006 credo di essere stato uno dei pochi a non essere uscito a clacsonare con la bandiera al finestrino, anche un po' incazzato che i francesi non avessero fatto il loro dovere come qualche anno prima a Mondiali ed Europei.
Il tempo è passato e la voglia di "tifare contro" è un po' scemata, annacquandosi un po' ma sicuramente non completando l' "inversione a U". Così in questi giorni di Europei guardo le partite, apprezzo la squadra e/o la partita ma mi fermo lì. Come mi potrebbe piacere un'altra nazionale, come potrei guardare un campionato estero. Non riesco proprio a sentirla come "la mia squadra" e son sincero, nonostante la ritenga la migliore, tutto sommato se Spagna o Inghilterra/Danimarca facessero uno scherzetto a BobbyGol e soci non sarei così dispiaciuto, anzi.
Fine del post poco interessante.
Nessun commento:
Posta un commento