#KdL - KIAVE di LETTURA n° 444 |
Alla periferia di Firenze da venerdì è in atto qualcosa che ha sconvolto per forma e sostanza. Allo stabilimento della GKN a Campi Bisenzio infatti si è fermato il mondo per un'email che i dipendenti hanno ricevuto in una "giornata di ferie imposta" dalla stessa proprietà. Una comunicazione che annunciava il licenziamento immediato e generale di 422 dipendenti e la chiusura altrettanto immediata dello stabilimento.
Quando ho letto la notizia ho dovuto rileggerla più volte perché non riuscivo ad essere certo di aver capito bene. Convinto di aver perso un passaggio o qualcosa che in qualche modo fornisse degli elementi in più a questa storia irreale anche se purtroppo nemmeno nuova.
Mi sono immaginato alcune delle storie legate alle vite "travolte" da questa notizia. Ho immaginato un ipotetico Mario che staccando dal turno di notte torna a casa e magari prima di riposarsi un po' apre l'email e trova questo regalo. Ho pensato ad un'immaginaria Lucia magari al mare per il giorno di ferie che le hanno imposto che comincia a leggere nella chat di colleghi di notizie terribili su email arrivate che ancora lei non aveva controllato. Ho ipotizzato lo sconvolgimento di un Paolo qualsiasi che non era (come nessun altro) al corrente di niente ed in meno di un minuto ha visto sconvolto la sua vita, quella dei suoi figli e della sua famiglia.
E tutto tristemente si concretizza quando dall'articolo sono a passato a leggere o vedere le prime interviste ai lavoratori che si sono riversati in fabbrica cercando di andare oltre la vigilanza che la proprietà aveva imposto a tutela degli spazi aziendali, che evidentemente non erano stati sufficientemente bravi a distruggere in modo virtuale. Nelle loro parole rabbia, paura, tristezza ed impotenza. Per il proprio lavoro, per il proprio futuro, per la convinzione "ANCHE STAVOLTA NESSUNO CHE CI ASCOLTA". Qualcuno invece ha sentito il loro grido di dolore e qualcosa si è mosso. Si sono mobilitati i sindacati, le istituzioni locali, la cittadinanza e le associazioni. Un presidio costante dal momento dell'arrivo di quella sconvolgente email si è "accampato" allo stabilimento della GKN per non far smobilitare e per cercare la luce di riflettori fondamentali per non passare nell'oblio comunicativo. Una forza necessaria ed un coraggio obbligatorio per quelle 422 vite sconvolte da quelle poche righe ricevute per posta elettronica. Non per questo meno apprezzabile e soprattutto da "abbandonare al proprio destino". Per questo mi sento di scrivere questo post e, nel piccolo di questo blog, rilanciare l'appello del sindaco di Campi Bisenzio (Emiliano Fossi) di mobilitarsi ognuno per quanto può e per il suo ruolo. Per lasciare acceso quel riflettore. Per denunciare lo schifo della vicenda. Per non permettere a 422 persone di sentirsi oltre che umiliate ed usate anche abbandonate. Per non girarsi sempre dall'altra parte quando succedono queste cose. Per fare tutto il possibile per non darla vinta a quello schifo di email.
Nel frattempo speriamo che qualcuno che ha la forza di intervenire lo faccia e che finalmente si possa far capire che oltre guadagni, investimenti e potere contano anche le vite. Quelle di chi in quella fabbrica ci sta 8 ore al giorno, quelle delle famiglie dei lavoratori, quelle che gli stessi programmavano contando su uno stipendio che fino all'arrivo di quella "busta" sul pc era certo. Ed a queste vite si deve rispetto.
R I S P E T T O.
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