sabato 22 aprile 2023

C'era da aspettarselo...

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 536

Con l'abitudine al #KappaDeca data dalle recenti partite in serie della Fiorentina, sfrutto questa tendenza per riassumere il corpo di questo post proprio in dieci punti. Argomento? L'imminente arrivo del venticinque aprile e della "moderna" concezione di celebrazione della Liberazione.
  1. A Spinea, hanno deciso di celebrare il 25 aprile....il 22....tre giorni prima. Evidentemente martedì prossimo avevano già fissato i tavoli dei ristoranti e la scampagnata pomeridiana.
  2. A Mirandola esattamente in concomitanza con le celebrazioni della Liberazione è previsto l'arrivo della sfilata della colonna della libertà dove sono previsti mezzi militari e figuranti in uniforme nazista. Perfetto scenario e panorama quello di farli sfilare in pompa magna nel giorno in cui si celebrare la giornata che ci ha permesso di liberarcene. 
  3. A Seriate il sindaco cancella dal programma della celebrazione "bella ciao" e vieta il palco ai rappresentanti dell'ANPI perché poco graditi e per non dare a loro troppo risalto a discapito di altre realtà. Perché anche sulla Liberazione ci sono evidentemente pareri discordanti e si deve garantire a tutti di parlare.
  4. A Galliate le celebrazioni del 25 aprile vengono promosse come giornata del "trionfo della libertà sulle ideologie totalitarie" dimenticando le parole "fascismo" e "nazismo" che invece sono quelle da cui si celebra la Liberazione. Tu guarda le dimenticanze....
  5. Il Presidente del consiglio regionale della Liguria durante la seduta consiliare in previsione della commemorazione della Liberazione sottolinea a più riprese gli eccidi dei partigiani definendoli tragici e catalogandoli come orrendi crimini, alla stregua di quelli da cui ci hanno liberato. Tanto per celebrarli sì, ma con moderazione.
  6. L'unico ministro intervenuto sulla giornata del 25 aprile parla di preoccupazione per l'interpretazione divisa della festa. Che non si capisce, celebrando la Liberazione di TUTTI dal regime fascista, chi dovrebbe dividere se non gli antifascisti dai fascisti ed in quel caso non sarebbe altro che meritoria e non preoccupante.
  7. Il presidente del senato tiene a ricordare a tutti che la parola antifascismo non è in costituzione. Anche la parola intelligenza credo non sia espressa quindi evidentemente per il buon Ignazio la costituzione ne è priva
  8. Lo stesso presidente del senato, seconda carica nazionale, se ne va fuori dall'Italia il 25 aprile. Pare che da lontano si celebri meglio.
  9. La presidente del consiglio non ha in calendario partecipazioni a manifestazioni tranne quella all'altare della Patria e non sente il bisogno di esprimersi sulle celebrazioni e sui programmi essendo sostanzialmente agenda personale. Tipo il taglio del nastro di un nuovo giardino o una telefonata in diretta da Fiorello.
  10. La stessa presidente del consiglio tiene a ribadire che non spetta a lei dire ai suoi ministri di partecipare o meno alle celebrazioni/commemorazioni. Certo, ci mancherebbe. Chi può mai essere lei se non la rappresentante più "alta" dell'esecutivo che a sua volta è riferimento governativo e istituzionale di tutti i cittadini. Liberati tutti.
Se "I CAMPI IN APRILE PROMETTONO BENE" anche i programmi per delle belle celebrazioni della Liberazione sono molto promettenti. Alcune quasi da sorriderci. Alcune "piccole" rispetto ad altro. Alcune irrispettose anche solo a parole. E' certamente un mix, ma è altrettanto evidente che se tre indizi fanno una prova....dieci....ne sono un pericoloso insieme. Ma d'altronde dall'aria che tira dovevamo ampiamente attendercelo. Da chi da sempre rivendica percorsi di un certo tipo era decisamente prevedibile. Da revisionismi su fatti tragici come le Fosse Ardeatine e Via Rasella (per dirne due di tante) passare a qualcosa di simile anche per una giornata come quella del 25 aprile era vergognosamente "da aspettarselo".

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