#KdL - KIAVE di LETTURA n° 535 |
Ogni volta che mi "affaccio" alle pagine cartacee o virtuali che riguardano la politica mi si apre un sorriso amaro, e pieno di sarcasmo bofonchio "ah però...tutto bene come sempre...".
Delle quotidiane imbarazzanti e pericolose cadute di stile/democrazia/umanità di figure istituzionali/governative mi è già (più volte) capitato di scrivere recentemente (vedi qui e/o qui).
Ma non solo di loro purtroppo, "OGNI SGUARDO MANTENUTO" sulla visione più generale ha portato infatti come risultato solo quello di rendere il sorriso più amaro e di conseguenza le relative considerazioni (vedi qui).
E senza correre il rischio di essere smentito, ogni settimana che passa, il panorama resta immutato o tende al peggioramento continuativo. Che si parli di cose oggettivamente più serie ed importanti o di percorsi prettamente organizzativi e quindi, visto il livello, di importanza pari allo zero assoluto o giù di lì.
Nello specifico la conferma settimanale arriva da quelli che si potrebbero definire programmi strategici delle realtà politiche. E' iniziata la giostra con il ricovero di Re Silvio al quale è bastato allontanarsi un attimo dalla sua creatura Forza Italia per ascoltare e vedere movimenti di ogni genere rispetto alla sua possibile successione. Da chi pronosticava/auspicava/programmava la ridefinizione dell'area politica perché senza di lui il partito non aveva più senso di esistere, a chi lanciava una sorta di casting per la sostituzione. Aldilà dell' "almeno fatelo freddare" che di solito pesantemente si dice a Firenze, la pochezza del ragionamento aveva come cartina di tornasole un comune principio: le basi politiche inesistenti. Tutto normale date le origini del partito e le modalità di costituzione e mantenimento in vita dello stesso. Nonostante questo, i ragionamenti "senza di lui tutto inutile" o "unico successore possibile uno dei figli" sono la cartina di tornasole perfetta per la reale considerazione dei percorsi politici di quell'aria di riferimento: affari personali e successione familiare.
Ma non è purtroppo solo questo. Come invidiosi del dibattito su abdicazioni ed eredità a livello di discendenze, nel PD si è aperto il dibattito sulla ri-candidabilità o meno di Vincenzo De Luca, vero e proprio pseudoras prima del salernitano adesso non solo di quella provincia. Non bastasse la figura dello stesso governatore ed il suo CV invidiabile per posizioni estreme, atti discutibili e coinvolgimenti in percorsi amministrativi e rapporti tutt'altro che trasparenti si è aggiunta infatti anche in questo caso la saga familiare. Come non fosse sufficiente il resto infatti accanto al suo nome si sta affiancando quello del figlio, su cui certo non può pesare in senso negativo il rapporto familiare. Ma dovremmo essere certo che non pesi nemmeno in senso positivo....per lui e per il suddetto pseudoras. Vicenda trascinata in modo colpevole e miope dalla dirigenza PD per tutti questi anni e lasciata immutata per mero vantaggio opportunistico (sperando e volendo pensare non clientelare). A tutti gli effetti prima vera prova del nove della nuova segreteria del partito, per nulla facile, anche se per nulla nuova.
E per concludere, a sorpresa il fantasioso terzo polo. Autodefinito tale, autodefinito come l'unico che parla di politica in modo serio, autodefinito come quello diretto dai due più capaci, autodefinito come quello senza interessi di bottega ma mirante solo ed esclusivamente all'interesse "alto" della politica e del Paese. Diretto e gestito da due leader che non sopportano neanche la loro ombra per paura di perdere la scena che promettevano invece partito unico e passo di lato. "Ah ah ha fatto 'a battuta" veniva da commentare. Senza pensare all'elenco infinito di promesse cestinate, alleanze rotte, "pugnalate alla schiena" equamente presenti nei percorsi di alta politica di entrambi i leader. Così illuminati e superiori....che sono caduti proprio sul riconoscimento della leadership unica, sull'organizzazione delle feste/eventi di partito e sui finanziamenti. Quelli attaccati al senso alto della politica e che sbandieravano ai quattro venti la loro visione "diversa" con al centro le azioni, le visioni ed i programmi.
Ecco. Lo scenario generale dell'ultima settimana giorno più giorno meno. Situazione che sconvolge anche se ormati immutata negli anni...anzi nei decenni. Per inadeguatezza, sciatteria ed interesse ridotto alla sfera personalfamiliare. Per questo la reazione le rare volte che provi ad interessarti all'argomento non può che essere quella che ti porta a scuotere la testa e bofonchiare "tutto bene...come sempre..." , tra il sarcastico ed il disperato.
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