domenica 6 agosto 2023

Sono populista e qualunquista

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 551

Siamo populisti. 
Il nostro problema è questo. Non comprendiamo e siamo facili alle considerazioni qualunquiste. Vero e reale cruccio e la causa delle nostre condizioni complicate. 
Pochi giorni fa alla Camera, in modo netto e chiaro, il deputato Piero Fassino ha tenuto a sottolineare come quanto previsto come contributo economico per lui ed i suoi colleghi non sia affatto una cifra da considerare di lusso. "4718 euro nette al mese sono una buona indennità ma non certamente uno stipendio d'oro". Queste le parole del suo intervento. 
Ci sono delle "piccole" vicende che a volte evidenziano determinate situazioni critiche in modo così chiaro da sembrare più importanti di quello che sono. Per il deputato Fassino la situazione critica è il populismo/qualunquismo di chi considera il contributo per i componenti della Camera come uno stipendio d'oro. Tanto da farne argomento di un intervento in Parlamento e da portarlo come elemento di "reprimenda" ed attenzione nei confronti dei colleghi che non stigmatizzano questa qualunquistica accusa.
Il nocciolo della questione invece per me è un altro. Più nel dettaglio che politici come Fassino (o anche peggio) nemmeno si accorgano di quello che dicono, in quale contesto e soprattutto in quale situazione generale esprimono il loro autoreferenziale parere. In un paese in cui magicamente i problemi economici e strutturali sono evidentemente dati da chi prende/prendeva cinquecento euro al mese di reddito di cittadinanza, un politico di stralunghissimo corso (sarà mica troppo no eh?!?) come lui si alza e dice "guardate che in fondo 4718 euro nette al mese mica è uno stipendio d'oro". In un paese in cui un italiano su dieci non è occupato ed un giovane su cinque è ugualmente fuori dal mondo del lavoro. In un paese che vede le persone in condizioni di povertà arrivare a quasi sei milioni. In un paese in cui chi ha la fortuna di lavorare ha in media uno stipendio di meno di euro 1.500 nette. In un paese in cui moltissimi hanno condizioni salariali/ambientali/contrattualistiche/vessatorie da incubo ed urlo. In questo contesto il sig. Fassino ha sentito la necessità di spiegarci che alla fine 4700 euro nette al mese non sono oro e di sensibilizzare i colleghi a difendere la sua idea facendosi paladini del concetto.
E non starò qui a dire che è anche un fake news visto che il cedolino (citando l'intervento) è solo parte di quanto riceve un deputato. Che ha diaria aggiuntiva, rimborsi spese, costi di trasporto azzerati o quasi, costi di vitto praticamente inesistenti, costi assicurativi/medici/comunicativi pari sostanzialmente allo zero. Non solo. L'impegno folle è spesso legato alla sola votazione in aula (non esattamente incessante come attività), l'orario di lavoro è quasi sempre articolato su tre giorni, la chiusura e le ferie sono autogestite.  Per non toccare l'argomento della qualità dell'operato degli abitanti di quelle camere tra riferimenti a periodi storici criminali, leggi incomprensibili o autoreferenziali, competenze e conoscenze degli argomenti totalmente assenti, coerenza e lungimiranza assenti.
Ecco evito di toccare questi argomenti che sono noti a tutti e/o a sottolineare se la cifra è più o meno corretta. Credo che come in tutte le analisi e le valutazioni i fattori da valutare siano tutti quelli che compongono la questione e non il singolo "cedolino". Mi limito solo a sottolineare, per i motivi ovvi a tutti tranne che a loro, come politici del genere continuino a non vedere più in là della propria ombra e non riescano nemmeno a comprendere l'auto-danno che si infliggono ogni volta che aprono la bocca. Considerandosi gli statisti che servirebbero ma da cui sono lontani anni luce. 
Ma ovviamente il problema non sono loro ma i populisti. A cui fieramente appartengo. "BUONANOTTE ALL'ITALIA".

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