#KdL - KIAVE di LETTURA n° 560 |
Erano stati consigliati più volte di fermarsi e di lasciare perdere. Invece ingoiare tutto lo schifo e la rabbia per la tragedia che hanno vissuto e vivono ogni giorno e trasformarli in forza e voglia di verità hanno portato finalmente i genitori di Giulio Regeni a qualcosa.
Nei giorni scorsi infatti la Corte Costituzionale ha finalmente regalato finalmente a Claudio e Paola un piccolo sorriso.
Ha stabilito infatti che gli accusati della tortura e la morte del loro Giulio andranno comunque a processo nonostante siano irreperibili e non gli sia stata notificato il tutto. "LE TUE BUONE RAGIONI SONO TUTTE UN PO' PIU' IN LA'" ma nonostante questa distanza non si può non apprezzare che almeno la direzione è quella giusta. Ovviamente è un piccolo passo ma per chi ha sempre vissuto corse all'indietro rispetto alla logica ed alla decenza, farne uno in avanti - anche se microscopico - è motivo di soddisfazione.
Il percorso è appena iniziato, di nuovo. Nuovamente ripartirà la richiesta di forza per chi non fa altro da quando Giulio ha visto interrotto la sua vita in modo così schifoso. Dovranno ancora una volta tener duro e portare avanti quel motivo di esistenza che è diventato da oltre sette anni trovare verità. Per GIULIO ma non solo.
Non sarà facile, non sarà automatico, non sarà veloce. Ma sicuramente quanto deciso la Corte costituzionale ha acceso una luce e sentire dire Claudio e Paola "la decisione della Consulta dà dignità a Giulio" profuma finalmente di buono e di fresco. Che come sempre hanno rilanciato verso l'obiettivo reale e finale, motivo della loro esistenza dal 2016 ad oggi.
"Abbiamo visto finalmente la bilancia che si è quasi equilibrata anche se ora ci sarà il processo: siamo ad un punto importante e speriamo si possa celebrare il procedimento ed arrivare ad una giusta sentenza. Chiediamo a tutti coerenza, anche al mondo dell'università e della cultura anche in vista dell'incontro tra la premier Meloni e Al Sisi".
Ecco. Speriamo che sia davvero arrivato il momento della giustizia. Delle sentenze. Della coerenza. Del sostegno reale e pieno a chi chiede solo una cosa. Un hashtag che vale una vita. Anzi molte di più.
#VERITA'PERGIULIO
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