#KdL - KIAVE di LETTURA n° 562 |
Come ogni anno Governo e maggioranza sono impegnati nei calcoli previsionali per quello che dovrà essere il bilancio di tutti noi per il prossimo 2024.
Contributi, tasse, spese, benefit, fondi, tagli, condoni. Ne escono di tutti i colori e per tutti i gusti, con la finalità che dovrebbe essere quella di rendere le casse "MADE IN ITALY" non vuote o non ansimanti.
Ovviamente, da buona programmazione preventiva, di solito si arriva sempre all'ultimo minuto dell'ultimo giorno utile tra riscritture, modifiche, concessioni ed altro.
Ma quest'anno si parte per tempo e tutti tengono a rassicurarci. Su cosa? Sanità? Istruzione? Fondi per interventi di strategie internazionali di confronto e cooperazione? Aiuti per le persone con difficoltà ad arrivare a fine mese? Investimenti sulle politiche ambientali?
Quali di questi argomenti centrali, soprattutto in questo periodo, sono quelli messi al sicuro dalle parole "tranquilli per questo i fondi già sono stati trovati"?
Nessuno di questi. Non che non ci saranno eh. Quello lo vedremo e lo valuteremo. Ma quello su cui è fondamentale rassicurare tutti è la copertura esistente degli investimenti che saranno necessari per l'opera del Ponte sullo stretto.
Sì, sì, avete letto bene. Finalmente arriverà (o almeno così confermano per la centoquarantasettesima volta in un numero infinito di anni) la costruzione più avveniristica e fondamentale dello sviluppo italico. In uno stato in cui i trasporti hanno costantemente problemi e che nella stessa Sicilia mettono in fila tempi di attraversamento dell'isola da terzo mondo, quello su cui i nostri governanti tengono a rassicurarci è proprio un ponte visto come la panacea per tutti i mali. Non parliamo della realizzabilità dell'opera e sul suo impatto sul territorio perché servirebbero pagine e pagine di relazioni più volte mostrate su questo argomento.
Per il bene e la tranquillità di tutti noi invece, i leader della maggioranza si sperticano in conferme e certezze. Ed a me ogni volta torna in mente l'ingegner Cane di Fabio De Luigi che da Mai dire Gol rassicurava sull'opera, la sua utilità e la tenuta. E credo che molti politici che ne sponsorizzano realizzazione ed opera si basino proprio su queste relazioni.
Ma non solo. Non basta. Anche se sembra impossibile vista l'opera e la sua inutilità, il suo rischio ed il suo impatto. No, non basta. A questo si aggiunge anche la mirabolante idea di intitolare lo stesso ponte a Silvio Berlusconi per i suoi innumerevoli meriti e la sua politica "ponte" .....non si sa bene tra cosa, o forse sì.
Perché un uomo del genere e dal suo curriculum non era bastato averlo come presidente del consiglio per un numero innumerevole di anni. Per un soggetto del genere non erano bastati i funerali di stati. NO. Serviva anche il riconoscimento dell'intitolazione del ponte.
Oddio, ripensandoci, visto lo scempio dell'opera un certo feeling con quel nome ci potrebbe anche stare. Hai visto mai che forse a questo giro c'hanno visto lungo?
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