sabato 10 febbraio 2024

Alla fine è Sanremo

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 578

Il paese si ferma. Accade così. Ogni anno a Febbraio, con l'arrivo del carrozzone del Festival, il paese si immerge in una bolla.
E non è solo per le serate della gara ma anche e soprattutto per quello che dal Festival deriva o si crea. Trasmissioni che non parlano d'altro, giornalisti con un solo argomento, polemiche anche sul nulla, gara e regolamenti incomprensibili per stilare le graduatorie (parziali/provvisorie/parallele/finali).
Il tutto che viaggia parallelo e prioritario rispetto non solo agli altri eventi artistici o di spettacolo ma proprio a tutto. Gli unici che in questi 74 anni non se ne sono accorti sono quelli del PD che hanno visto bene di organizzare una manifestazione sotto la Rai proprio in questa settimana che in Rai erano rimaste solo le scrivanie visto il trasloco di massa da Roma al comune ligure.
Funziona così. Piaccia o meno. Fa parte del DNA italico e, tolta l'esagerazione che può anche cadere il Governo o dimettersi il Presidente della Repubblica che sarebbero comunque notizie secondarie, di caratteristiche del nostro Paese ce ne sono di peggiori.
Quindi non vuol essere e non è un post con la puzza sotto il naso di critica per l'evento. Anzi. E' un riconoscimento per la potenza ed il significato che il Festival, piaccia o meno, ha. Non lo vivo clamorosamente, seguo con scarsa attenzione e non mi appassiono più di tanto ma anche io ho visto le puntate di questi giorni, ascoltato diverse canzoni e......partecipato al FantaSanremo
Per aprire una parentesi di "critica" (senza troppe competenza) sull'evento mi sembra giusto partire dal riconoscimento al direttore artistico, presentatore e mattatore. Amadeus ha fatto negli anni un super lavoro facendo diventare ancora di più questo evento come una calamita: per i cantanti che hanno ripreso a "voler" partecipare e sempre più per il mondo dello spettacolo e non solo. Quest'anno sono arrivate anche "LE LUCI D'AMERICA" e di Hollywood con John Travolta (sorvoliamo sulla figura pessima fatta e sul ridicolo sketch, un crollo di stile molto evitabile per non parlare delle immancabili polemiche) e Russell Crowe (rivedibile la sua esibizione canora, più accettabile il suo stare sul palco e la presa in giro del collega). 
I due superospiti delle prime due puntate hanno reso memorabile l'evento. Entrambi bravissimi come co-conduttori ed immensi come ospiti d'onore. In particolare la mia Giorgia che dopo aver dimostrato una predisposizione alla conduzione sorprendente, ha fatto vibrare l'Ariston e dimostrato la sua immensità con una versione di "e poi" speciale ed un medley dove "di sole e di azzurro" e "come saprei" hanno messo brividi intensi e continuativi. Il paragone con quelli in gara nemmeno è possibile, come confrontare mele con cacciaviti. 
Esagerati numericamente i partecipanti ed esagerata anche la definizione di cantanti per molti di essi, diversi a me totalmente sconosciuti anche tra quelli che invece evidentemente qualcuno conosce viste le posizioni nelle classifiche parziali (leggi quello che mi sembrava uno stonato amatore da feste private e che invece ha vinto praticamente tutte le serate fino ad oggi). Ho trovato molto bello il pezzo di Jannacci e Massini e forte ed intenso lo spazio ed il modo in cui lo hanno presentato. Non ho visto niente della serata cover, che di solito è quella più divertente, recuperando solo alcune esibizioni che mi sono parse molto emozionanti e toccanti (da Vecchioni con Alfa passando per I Santi Francesi che cantano Hallelujah con Skin per arrivare alla magia di Angelina che canta suo padre tra le lacrime di tutti quelli che l'hanno ascoltata....ed infatti non hanno vinto). 
Tornando ai pezzi in gara, precisando che non li ho ascoltati esattamente tutti e nemmeno tutti con attenzione tanto che sto scrivendo proprio ora mentre c'è la finale, mi è parso un Festival molto più scarso del precedente. Pochi i pezzi che mi hanno lasciato il segno: mi è piaciuta molto la canzone di Dargen d'Amico, Apnea di Emma non mi è dispiaciuta, Angelina ha evidenti qualità sopra la media ma la canzone non mi fa impazzire, il quandoquandoquando di Annalisa più da tormentone estivo, Diodato apprezzabile, Mahmood e Ghali forse nemmeno male, anzi, ma per me (ma io son anziano) troppo costantemente uguali per musicalità e difficoltà di capire le parole che quindi sembrano tutte uguali. Gli altri faccio fatica anche solo a ricordarli, leader compreso. Quella che ho apprezzato di più ed applaudito di cuore è stata Loredana Bertè, che non ho mai amato particolarmente ma che mi pare evidente sia stata una spanna sopra a tutti. Quindi ovviamente vincerà qualcun altro, probabilmente appunto chi sta sbancando il televoto pur sembrando uno che farebbe fatica anche al Karaoke della pizzeria di periferia.
Ma in fondo va bene così. Partiranno altre polemiche e fino a lunedì l'attenzione rimarrà fissa sull'Ariston e le sue vicinanze, come fosse questione vitale per una nazione. Poi tutto andrà in un cassetto, qualche canzone sfonderà qualcun'altra più o meno vincente avrà vita brevissima, qualche cantante confermerà la sua carriera, qualcuno verrà lanciato e qualcun altro sparirà. 
Perché appunto alla fine è Sanremo. E' vissuto come la fine del mondo per sette giorni per poi tornare più nell'ombra dell'ombra per gli altri 358 giorni. Ed allora è giusto che questa settimana sia vissuta come una bolla per chi ci vede qualcosa di speciale e si goda qualcosa che sembra vitale ed invece nemmeno una gara seria è ma solo un pentagono di giorni di eventi/spettacolo.  
Ora però io vado a letto e lascio Amadeus a snocciolare i codici per il televoto ed il teatro a mugugnare sulla classifica o ad incensare il vincitore. Ma solo attorno alle prime luci dell'alba. Perché se non si toccano almeno le tre non è la finale di Sanremo. Poi domattina me la raccontate eh, mi raccomando che ci tengo. Buona finale. 

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